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Decapitato a Pesaro, ora parla la madre: “Non voglio perdono, voglio solo giustizia”

Debora Lulli, madre del 17enne Ismaele trovato con gola tagliato in un bosco nel pesarese, si sfoga: “Tutte le prove raccolte fanno pensare a un delitto premeditato. Per un motivo assurdo, poi. E’ l’ora di chiedere una pena certa”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Adesso non è il momento del perdono, adesso voglio giustizia”, sono le parole di una madre che ha appena perso il figlio. E’ stata La Stampa ad intervistare Debora Lulli, mamma di Ismaele, il 17enne quasi decapitato e ritrovato cadavere in una foresta nei dintorni di Sant'Angelo in Vado (Pesaro). Un omicidio ancora senza un perché per il quale sono stati fermati due ragazzi di 19 e 20 anni, presunti amici di Ismaele. La vittima – hanno ricostruito gli investigatori – avrebbe "commesso l'errore di aver suscitato la gelosia di uno dei due, fidanzato con una ragazza anche lei del luogo. Secondo gli inquirenti uno dei due ragazzi "ha iniziato a convincersi che il ragazzo in questione fosse interessato o addirittura avesse avuto una relazione con la sua fidanzata". Debora afferma di non credere alle parole dei due fermati. "Ma come si fa a dire che la situazione gli è scappata di mano? – dice la madre di Ismaele -. Tutte le prove raccolte fanno pensare a un delitto premeditato. Per un motivo assurdo, poi. Non è l'ora del perdono. E' l'ora di chiedere una pena certa".

La sorellina di 4 anni di Ismaele, insieme alla quale viveva con la madre e il suo compagno, non vedrà mai più il giovane. Lei, così piccola, ancora non sa cosa è successo. "Glielo dicevo di stare attento alle amicizie – continua Debora -. Lui si fidava di tutti, era gentile, disponibile. Fiducioso". E continua: "Che brutta fine hanno fatto i suoi sogni. Mio figlio mi aveva detto che da settembre si sarebbe messo a studiare sodo: voleva diventare chef, o carabiniere. Gli piacevano tutte e due le cose. Aveva una ragazza, Giulia, che ci voleva presentare. ‘Ti piacerà mamma', mi aveva detto, ‘anche lei vuole che io smetta di fumare'". Un bravo ragazzo davvero, Ismaele, “Sognava di trasferirsi all’estero, sognava una grande città che gli offrisse opportunità professionali e svaghi che un piccolo paese non può certo garantire” dice Michele, compagno di Debora. Intanto però lavorava in un bar vicino casa, quando non andava a scuola: "Il titolare mi aveva fatto i complimenti per la puntualità e la precisione di Ismaele. Ma adesso per lui è tutto finito".

"Chiedo perdono alla famiglia di Ismaele". Sono le parole del padre del 20enne che ha ammesso di aver tagliato la gola a Ismaele. "Igli non è quella persona lì, ogni mattina mi dava un bacio prima di andare a scuola. E' un ragazzo tranquillo e buono, sono distrutto. Noi siamo in Italia per lavorare" dice l'uomo.

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