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Ddl lavoro, il Governo chiede la fiducia anche alla Camera

Per arrivare a Bruxelles con la riforma del lavoro già approvata, il Governo chiede quattro fiducie anche alla Camera con la promessa di modifiche successive nel decreto sviluppo.
A cura di Antonio Palma
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Ddl lavoro, il Governo chiede la fiducia anche alla Camera

Così come era accaduto per il Senato anche alla Camera il Governo chiederà la fiducia dell'Aula sul provvedimento che reca "disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro", ovvero sul disegno di legge per la riforma del lavoro voluta dal Ministro Elsa Fornero. Con la questione di fiducia che oggi il Governo porrà a Montecitorio si chiude così un lungo dibattito politico spesso molto aspro tra maggioranza, opposizione e parti sociali che ha lasciato insoddisfatti molti soggetti coinvolti. Con la definitiva approvazione del Parlamento, il Premier Monti potrà presentarsi al Consiglio europeo nel fine settimana con un'altra freccia al suo arco, così come aveva più volte chiesto alle forze politiche sia formalmente che negli incontri di maggioranza.

La discussione complessiva del ddl lavoro prenderà il via oggi con la presentazione da parte dei relatori, gli interventi dei gruppi parlamentari alla Camera e la questione di fiducia del Governo su quattro punti. Le quattro fiducie chieste dall'Esecutivo però verranno esaminate a partire da domani per essere poi votate dall'Aula entro mercoledì, in tempo utile per la partenza di Monti per Bruxelles. Il testo della riforma del lavoro dunque senza nessun ulteriore modifica è quello già approvato dal Senato,  per evitare un doppio passaggio che rischiava di metter in cattiva luce il lavoro del Governo davanti a partner internazionali.

I leader della maggioranza hanno assicurato di voler rispettare gli accordi e di votare le quattro fiducie, ma in cambio dal governo è arrivato l'impegno a ridiscutere alcuni dei temi fondamentali  del ddl lavoro che non sono piaciuti per vari motivi. In particolare il Pdl chiede alcune modifiche sulla flessibilità in entrata soprattutto su contratti a termine, partite Iva e apprendistato per venire incontro alle richieste di imprenditori e industriali, mentre il Pd chiede di rinviare l'entrata in vigore dei nuovi ammortizzatori sociali. Infine entrambi i partiti così come le opposizioni chiedono al Governo di risolvere al più presto il nodo esodati. Molto probabilmente di tutte queste modifiche se ne riparlerà più avanti con la discussione per l'approvazione del decreto sviluppo, già in cantiere, ma per il momento Monti  può presentarsi con un'altra vittoria davanti agli altri leader europei.

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