9 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Corte Strasburgo: “Contrada non andava condannato per mafia, reato non era chiaro”

La Corte europea dei diritti umani ha imposto allo Stato italiano di risarcire l’ex numero due del Sisde con 10 mila euro.
A cura di Antonio Palma
9 CONDIVISIONI
Immagine

L'ex capo della squadra mobile di Palermo ed ex numero due del servizio segreto Sisde, Bruno Contrada, non doveva essere condannato per mafia, lo ha stabilito oggi la Corte europea di Strasburgo alla quale la difesa dell'ex poliziotto si era rivolta contro la sentenza dei tribunali italiani. Secondo la decisione della Corte europea dei diritti umani, Contrada non poteva essere condannato perché il reato che gli veniva contestato all'epoca dei fatti, cioè nel periodo compreso tra il 1979 e il 1988, non "era sufficientemente chiaro". Si sta parlando del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, introdotto nella legislazione italiana proprio per condannare gli appartenenti a quella zona grigia che esiste tra mafia e Stato. Con quel capo di accusa Contrada è stato condannato in via definitiva a 10 anni di carcere in un regolare processo la cui logica però ora viene rivista dalla Corte di Strasburgo.

A Contrada 10mila euro

La stessa Corte europea dei diritti umani l'anno scorso si era già espressa sul caso Contrada condannando l'Italia per la detenzione dell'ex funzionario del Sisde perché secondo i giudici le condizioni di salute dell'imputato tra il 2007 e il 2008 non erano compatibili con il regime carcerario. Nella stessa sentenza di oggi la Corte europea di Strasburgo ha condannato nuovamente il nostro Paese imponendo allo Stato italiano di risarcire Contrada con 10mila euro per danni morali.

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views