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Colpito da due pallottole al Bataclan, lascia lo sport: “Ho paura di morire in campo”

Dopo mesi di cure e riabilitazione per ritornare sui campi di rugby, Aristide Barraud ha deciso di dire basta dando l’addio allo sport tanto amato a causa delle conseguenze delle due pallottole che lo hanno colpito durante gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le pesanti cure mediche e la riabilitazione a cui aveva dovuto sottoporsi, aveva provato con tutte le sue forze a tornare alla vita di prima, in campo con i compagni di squadra, ma purtroppo le ferite  nel fisico e nelle mente alla fine lo hanno costretto al ritiro per sempre. È la storia di Aristide Barraud, 28enne apertura francese del Mogliano Rugby, rimasto ferito nel terribile attacco terroristico di Parigi del 13 novembre 2015 mentre si trovava al teatro Bataclan. Colpito da ben  due proiettili di arma da fuoco, uno al  polmone e un altro a un piede, Barraud era stato operato più volte e dopo una lunga riabilitazione era tornato in campo per riprendere la vita di atleta.

Nella mattina di giovedì, però, il 28enne ha deciso di dire basta, sopraffatto dalle conseguenze ancora presenti nel fisico e nella mente di quei terribili momenti di Parigi. "Ragazzi, devo dirvi una cosa: non ce la faccio", ha detto ai colleghi annunciando il ritiro. "Ho lottato, dal primo giorno in cui mi sono reso conto di cosa era successo. Ho scelto di tornare sul campo contro le raccomandazioni dei chirurghi. Ma adesso qualcosa è cambiato. Ho 28 anni, il mio corpo è  a dir poco distrutto. Due mesi fa mi hanno diagnosticato ulteriori problemi causati dalle cure effettuate per tenermi in vita" ha spiegato poi in una nota l'atleta francese, aggiungendo: "Con tutti gli altri danni fisici subiti, non sono cose che posso trascurare e ho iniziato ad aver paura per la mia vita. Tornando a giocare rischio oggettivamente la morte, e morire in campo, davanti ai miei amici e a chi mi vuole bene non mi sembra assolutamente una buona idea".

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