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Una 15enne israeliana uccisa nel sonno a coltellate da palestinese mentre dormiva in casa

La vittima abitava nell’insediamento ebraico di Kiryat Arba, nei pressi di Hebron, mentre l’assalitore di 19 anni nel vicino villaggio palestinese. Quest’ultimo ucciso a sua volta dalle guardie armate.
A cura di Antonio Palma
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Ancora sangue in Cisgiordania dove una ragazzina israeliana di 15 anni stata uccisa in casa mentre dormiva nel suo letto durante un assalto nell'abitazione da parte di un giovane palestinese poi ucciso dalle guardie. Il terribile episodio è avvenuto questa mattina a Kiryat Arba, un insediamento di coloni israeliani nei pressi di Hebron. L'adolescente Hillel Yafa Ariel è stata immediatamente soccorsa da familiari e vicini e poi portata in ospedale a Gerusalemme ma, purtroppo, per lei non c'è stato niente da fare ed è stata dichiarata morta dai medici  poche ore dopo il suo arrivo al pronto soccorso a causa delle gravi ferite ricevute.

A compiere l'omicidio, secondo le autorità israeliane, è stato il 19enne Mohammed Taraireh, un ragazzo palestinese residente nel vicino villaggio di Bani Na'im, ucciso a sua volta durante la reazione delle forze di sicurezza. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il giovane avrebbe scavalcato il muro attorno all'insediamento dirigendosi verso la prima finestra aperta e dopo essere entrato in casa ha accoltellato la ragazzina che dormiva nel suo letto. Le guardie armate dell’insediamento però erano andate già verso la casa della vittima a seguito dell'allarme del sistema elettronico che aveva segnalato l’intrusione. L'assalitore così è stato intercettato subito dopo, ma si sarebbe scagliato contro le guardie ferendone una con un coltello prima di essere ucciso. Il ferito, un uomo di 30 anni, ora è ricoverato in ospedale in condizioni serie.

L’attacco è uno dei più gravi da quando è scoppiata l’Intifada dei coltelli lo scorso autunno, per questo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Avigdor Liberman in una riunione di emergenza  hanno ordinato all'esercito di chiudere il villaggio palestinese da cui proveniva il ragazzo e di annullare i permessi di lavoro dei suoi familiari. Il ragazzo infatti sarebbe parente dell’uomo che ha compiuto un attacco con la sua auto nello stesso insediamento nel marzo scorso.

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