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Charleston, dopo la strage il killer tentò il suicidio: “Ma finì i colpi”

Lo ha raccontato ai media americani il figlio di uno dei testimoni. Dylan Roof, il 21enne che ha confessato la strage nella chiesa di Charleston, si sarebbe puntato la pistola alla testa premendo il grilletto ma nell’arma non c’erano più proiettili.
A cura di Susanna Picone
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Dylann Roof, il giovane che ha confessato la strage razzista di Charleston, dopo aver ucciso nove persone in chiesa avrebbe cercato di togliersi la vita. Il ragazzo si sarebbe puntato la pistola alla testa premendo il grilletto, ma nell'arma non c'erano più proiettili. A raccontare quanto sarebbe accaduto dopo la strage di afroamericani è il figlio di una delle vittime della chiesa che – riportano i media americani – avrebbe detto d'aver appreso la cosa da uno dei due adulti sopravvissuti alla furia di Dylann. Il killer 21enne, che è in carcere con l’accusa di omicidio e possesso di arma da fuoco e per il quale il governatore del South Carolina ha detto di volere la pena di morte, nei mesi precedenti alla strage aveva pubblicato sul web un “manifesto” della supremazia della razza bianca e aveva spiegato perché avrebbe scelto Charleston come obiettivo del suo folle gesto. Decine le foto di Dylann Storm Roof in posa con le armi, mentre brucia la bandiera americana e visita siti storici del sud, tombe dei soldati confederati.

Riapre la chiesa teatro della strage – Intanto, tra rigide misure di sicurezza, ha riaperto le porte ai fedeli la chiesa di Charleston teatro della strage. Centinaia di persone hanno partecipato a una funzione religiosa in ricordo delle nove vittime di Roof e in molti hanno portato fiori e messaggi e intonato canti. A celebrare la funzione il reverendo Norvel Goff, subentrato nel ruolo di guida della chiesa di Charleston dopo l'assassinio di Pinkney, in attesa della nomina di un nuovo pastore. Goff ha ringraziato le forze dell’ordine e i membri della comunità per aver contribuito a fare in modo che sia fatta giustizia. Ma mentre Charleston si è fermata per ricordare le nove vittime in altre città americane sono andate in scena nuove tragiche sparatorie. A Detroit e a Philadelphia alcune sparatorie hanno creato panico, morti e feriti.

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