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Cgia Mestre: “Renzi ha ridotto le tasse su famiglia e impresa”

Un taglio di oltre 15 miliardi a famiglie e imprese che l’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha calcolato, sommando gli sgravi e sottratto gli incrementi introdotti. L’alleggerimento del carico fiscale, però, non ha riguardato i lavoratori autonomi.
A cura di Biagio Chiariello
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Il governo Renzi ha ridotto le tasse sia sulle famiglie, per un importo di 7,1 miliardi, sia sulle imprese, per 8,3 miliardi di euro. Lo sostiene la Cgia di Mestre che ha esaminato i provvedimenti normativi riguardanti le misure di riduzione o di aggravio delle tasse e dei contributi fiscali approvati. Dunque secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, gran parte delle famiglie, ad esempio, ha beneficiato della detrazione degli 80 euro (pari a una spesa complessiva per le casse dello Stato di 9,5 miliardi di euro), della concessione del bonus bebè (1,2 miliardi di euro), delle deduzioni Irpef per la locazione delle nuove abitazioni (39,5 milioni di euro), della riduzione della cedolare secca per le locazioni a canone concordato (33,8 milioni) e delle detrazioni fiscali per gli inquilini degli alloggi sociali (31,8 milioni di euro). Di contro, invece, va considerata la tassazione delle rendite finanziarie (2,6 miliardi di euro), l'Imu sui terreni montani (268,7 milioni) il peso del fisco sui fondi pensione (260 milioni di euro), sui capitali percepiti sulle assicurazioni vita (150 milioni), e sul Tfr (140 milioni). Ma alla fine le famiglie italiane possono sorridere: il saldo infatti è positivo, come detto: il taglio delle imposte è pari a 7,1 miliardi di euro.

La situazione per le imprese

Per quanto concerne le imprese, la sforbiciata maggiore arriva dal taglio dell'Irap (4,3 miliardi di euro), quindi gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato previste per quest'anno (3,9 miliardi), la riduzione del diritto annuale delle Camere di Commercio (400 milioni), la patent box (170 milioni) e il credito di imposta Irap per le imprese senza dipendenti (163 milioni di euro). Dall’altra parte, invece, le aziende non hanno potuto più contare sul sgravio contributivo del 50% per l'assunzione di un disoccupato da oltre 24 mesi (870 milioni di euro), sulla riduzione delle agevolazioni per le produzioni/cessioni di energia prodotta da fonti rinnovabili agroforestali (45 milioni di euro) e sul taglio del 20% delle deduzioni forfetarie in capo agli autotrasportatori (39 milioni di euro). Ma anche in questo caso, le imprese hanno fruito di una buona riduzione del carico fiscale: +8,3 miliardi di euro.

Il commento della Cgia di Mestre

“Ovviamente – segnala Paolo Zabeo della Cgia – i dati vanno letti attentamente e non includono gli effetti che alcune misure hanno avuto sulla tassazione a livello locale. Il taglio degli 80 euro è andato alle famiglie meno abbienti, il bonus bebè a quelle più giovani, mentre il cosiddetto ceto medio è stato penalizzato dal forte aumento registrato dalla tassazione sulle rendite finanziarie". "Gli sgravi Irap alle imprese, invece, hanno premiato quelle con dipendenti e la decontribuzione totale Inps è andata solo a quelle che hanno assunto. I lavoratori autonomi che lavorano da soli, che costituiscono oltre il 70% degli artigiani e dei commercianti, l'effetto Renzi non l'hanno avvertito – aggiunge – mentre gli autotrasportatori si sono visti aumentare il carico fiscale di ben 39 milioni di euro a seguito della riduzione delle deduzioni forfetarie imposta dal governo".

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