Catania: non mandano figli a scuola, 232 genitori denunciati

Preferivano tenere i figli a casa o magari mandarli al lavoro invece che mandarli a scuola. Per questo 232 genitori, tutti italiani escluso due genitori polacchi, sono stati denunciati dai carabinieri in provincia di Catania per inosservanza continuata dell'obbligo di istruzione dei minori. In totale si tratta di 136 ragazzini di cui è stata accertata la prolungata assenza da due scuole dell'obbligo di Santa Maria di Licodia, nel Catanese. Le indagini dei militari dell'Arma sono state avviate a seguito delle segnalazioni degli istituti scolastici e hanno riguardato in particolare gli anni scolastici dal 2012 a quello in corso negli istituti di istruzione primaria e secondaria. Nel corso dell'inchiesta i carabinieri così hanno scoperto che non erano solo i ragazzini a non voler andare a scuola ma in moltissimi casi erano i genitori ad aver  causato o agevolato l'abbandono della frequenza scolastica o la sua interruzione ingiustificata.

Controlli sulla dispersione scolastica continueranno

Come accertato dagli inquirenti, il fenomeno purtroppo riguarda spesso ambienti rurali dove i genitori sono generalmente operai, braccianti agricoli, muratori, collaboratrici domestiche o disoccupati e il loro livello di istruzione non va oltre il diploma di scuola media inferiore. In uno dei casi scoperti nella provincia Etnea, ad esempio, è stato accertato che un ragazzo di 11 anni non veniva mandato a scuola per aiutare il padre nell'accudire il gregge. Come hanno spiegato i carabinieri, "i controlli saranno svolti anche il prossimo anno scolastico per arginare questo fenomeno la cui gravità, più che nei numeri, risiede negli effetti devastanti su quei ragazzi che, non venendo avviati alla scuola e all'istruzione rischiano di andare ad ingrossare le fila della criminalità".