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Caso Yara, la Procura: “La sorella di Bossetti non subì nessuna aggressione”

Letizia Laura Bossetti ha denunciato 4 aggressioni per aver difeso suo fratello dall’accusa di omicidio: per la Procura, tuttavia, non ci sarebbe nulla di vero.
A cura di D. F.
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Letizia Laura Bossetti, sorella di Massimo – l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio – avrebbe mentito quando denunciò di essere stata picchiata quattro volte per aver difeso il fratello dall'accusa di essere l'assassino della giovane. A rivelarlo è la Procura di Bergamo, che ha esaminato gli atti dell'inchiesta nei confronti del muratore di Mapello. Secondo i magistrati, infatti, dalle telecamere poste nei pressi dei luoghi dove la donna sarebbe stata aggredita non risulterebbe nulla di sospetto: eppure lei riferì di essersi recata in ospedale per delle costole rotte, ipotesi smentita però proprio dai medici che hanno spiegato di non aver notato "neppure un graffio".

La donna sporse 4 denunce: la prima ad agosto, altre due a settembre e infine un'altra a gennaio 2015, quando la Bossetti riferì di essere stata aggredita sotto casa dei suoi genitori da due uomini con un passamontagna sul volto, che l'avrebbero minacciata con un coltello e quindi trascinata in garage e qui picchiata fino a farle perdere i sensi. A ritrovare la donna sarebbe stata sua madre, preoccupata per non vederla rientrare a casa. Una scena simile si sarebbe verificata il 17 settembre scorso, sempre nei garage della casa dei genitori: "Mi hanno presa a calci e insultata, ho contusioni al volto e il coccige fratturato. Sto pagando un caro prezzo perché difendo apertamente mio fratello e sono convinta tuttora che sia assolutamente innocente”, raccontò la gemella di Bossetti all’Eco di Bergamo.

Insomma, la sorella del presunto killer avrebbe mentito spudoratamente, almeno secondo la Procura di Bergamo. Nel frattempo Massimo Bossetti dallo scorso giugno è rinchiuso in carcere. A suo carico, secondo l'accusa, ci sarebbero prove schiaccianti, a partire dalle tracce di Dna sugli slip di Yara Gambirasio.

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