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Caso marò, nuovo rinvio della Corte suprema. Se ne riparlerà solo a luglio

Il presidente della Corte Suprema di Nuova Delhi ha deciso di rinviare per ragioni puramente tecniche. Se ne discuterà dopo la fine della vacanze estive in India, cioè dal primo luglio.
A cura di Biagio Chiariello
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Nuovo rinvio sul caso dei due marò. La Corte Suprema di Nuova Delhi ha infatti posticipato a dopo il primo luglio, cioè al ritorno dalle vacanza estive, tutti i casi pendenti, compreso quello di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che avevano presentato un ricorso contro la polizia investigativa Nia. Lo hanno confermato all'Adnkronos fonti dell'ambasciata italiana a Nuova Delhi, precisando che i giudici sospenderanno tutte le udienze a partire dal 15 maggio. La decisione del presidente della Corte Suprema, Anil R. Dave, di spostare l'esame è stata puramente tecnica ed ha riguardato non solo il caso dei Fucilieri di Marina italiani, ma tutti i 25 che dovevano essere discussi oggi. Salvo, alcuni casi riguardanti la possibile applicazione della pena di morte, se ne riparlerà per tutti dopo il 30 giugno.

Il caso dei marò

L’ultimo aggiornamento sulla vicenda dei due marò accusati dall’India di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati, riguarda Massimiliano Latorre. La Corte Suprema indiana lo ha autorizzato a rimanere in Italia fino al 15 luglio per motivi di salute. Il fuciliere di Marina tarantino, dopo essere stato colpito da un ictus in estate, era rientrato in patria per farsi curare il 13 settembre. In gennaio aveva subito un intervento al cuore a Milano. I giudici gli avevano dato la possibilità di restare altri tre mesi in Italia per proseguire il trattamento terapeutico previsto in questi casi.  Salvatore Girone continua invece a risiedere nell'ambasciata d'Italia in India, in occasione delle festività pasquali, ha ricevuto da alcuni giorni la visita della moglie e dei suoi due figli. Il caso dei marò comunque sembra essersi arenato da tempo dopo la decisione di Nuova Delhi di escludere la legge per la repressione della pirateria marittima (Sua Act), la polizia investigativa Nia non può presentare i capi di accusa, perché solo quella legge poteva estendersi fuori dalle acque territoriali dell'India.

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