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Caritas: “In 7 anni raddoppiati i poveri. Governo Renzi disattento”

Secondo l’ultimo rapporto della Caritas il governo Renzi non si è finora “discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori” e ha confermato la “tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli”.
A cura di Davide Falcioni
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Non usa mezzi termini la Caritas per giudicare l'operato del governo Renzi, che non si è finora "discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori" e ha confermato la "tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli". Il duro monito è contenuto nel  Rapporto 2015 ‘Le politiche contro la povertà in Italia", presentato oggi a Roma: il dossier fotografa la situazione economica del paese ponendo l'attenzione sulle fasce di popolazione più in difficoltà; "se è vero – si legge – che la povertà assoluta (dati Istat) ha smesso di crescere stabilizzandosi intorno al 7% della popolazione, confrontando il 2014 con il 2007, cioè con il periodo pre-crisi, il numero dei poveri in senso assoluto è salito da 1,8 milioni a 4,1 milioni, dunque è più che raddoppiato".

La Caritas ricorda che l'Italia è, insieme alla Grecia, l'unica nazione europea priva di misure contro la povertà. "La distribuzione della spesa pubblica è decisamente sfavorevole ai poveri: l’Italia ha una percentuale di stanziamenti dedicati alla lotta alla povertà inferiore alla media dei paesi dell’area euro – 0,1% rispetto a 0,5% del Pil, l’80% in meno". L'organizzazione ricorda che gli interventi decisi dal governo Renzi – bonus di 80 euro, bonus bebè, bonus per le famiglie numerose e l'Asdi – hanno incrementato in media il reddito del 5,7%, ma che questo rappresenta un "avanzamento marginale" e non privo di controindicazioni e pertanto la valutazione d'insieme "non può che essere la seguente: in materia di sostegno al reddito l’attuale Esecutivo, ad oggi, non si è discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori e ha confermato la tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli di popolazione. Per prima cosa, i diversi contributi sin qui introdotti raggiungono, nel loro complesso, una quota limitata delle famiglie in povertà assoluta, intorno al 20%".

La Caritas spiega: "L’incremento medio del reddito di tutte le famiglie in povertà assoluta è del 5,7%. Pur trattandosi, come anticipato, di un miglioramento utile, è da ricordare che l’aumento medio del reddito del nucleo previsto in una misura di reddito minimo come il Reddito d’Inclusione Sociale (Reis), capace di portare le condizioni di tutte le famiglie al livello della soglia di povertà assoluta, è dell’86%".

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