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Brindisi, lite in uno studio legale: avvocato uccide il suo assistito

L’avvocato Fortunato Calò ha sparato al suo assistito in seguito a una lite nel suo studio legale, quindi si è consegnato ai carabinieri. Ancora sconosciuto il movente del delitto.
A cura di Davide Falcioni
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Una lite nell'ufficio di un avvocato di Oria, in provincia di Brindisi, è finita in tragedia: il legale ha infatti impugnato una pistola calibro 9×21 ed ha ripetutamente premuto il grilletto e fatto fuoco uccidendo il suo assistito, per poi chiedere ai colleghi – sbalorditi – di chiamare i carabinieri per consegnarsi alla giustizia. La tragedia si è consumata nel giro di pochi minuti proprio in uno studio legale, in un luogo dove dovrebbero farsi rispettare le leggi e i diritti ma dove l'avvocato civilista Fortunato Calò, di 47 anni, ha commesso un orrendo delitto sparando al suo cliente, Arnaldo Carluccio, di 45 anni, di Torre Santa Susanna (Brindisi), con piccoli precedenti penali. Il suo corpo è stato trovato per terra in una pozza di sangue, raggiunto da diversi colpi di pistola.

Subito dopo aver commesso il delitto Fortunato Calò ha aspettato l'arrivo dei carabinieri: ai militari ha immediatamente consegnato la pistola per poi farsi diligentemente condurre in caserma per essere ascoltato. Nelle prossime ore verrà tradotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario: resta ancora da capire il movente. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale brindisino, che stanno ascoltando Calò assistito dal suo legale, Pasquale Annicchiarico, stanno svolgendo indagini anche sulla vita della vittima. Al momento non è noto se l'assassino abbia già spiegato le ragioni del suo gesto. Lo studio legale Calò è molto noto a Oria e la notizia ha lasciato di sasso i cittadini. Si tratta di uno studio associato in cui, oltre a Calò, esercitano la professione anche un penalista, e altri legali che saranno ascoltati dagli inquirenti come persone informate sui fatti. Hanno udito gli spari esplosi dalla pistola che era legalmente detenuta da Calò che però, non era autorizzato al porto dell'arma. La pistola è stata sequestrata.

Quel che è noto allo stato attuale è che Fortunato Calò e Arnaldo Carluccio stavano discutendo animatamente di questioni legali: cosa, però, abbia convinto lo stimato avvocato ad afferrare la sua pistola e fare fuoco non è ancora chiaro. Il pm disporrà l'autopsia sul corpo della vittima. Sul posto si è recato anche il sostituto procuratore di turno, Raffaele Casto, che coordina l'attività investigativa dei militari dell'Arma.

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