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Brexit, la lettera firmata da May consegnata alla Ue. Tusk: “Non è un giorno felice”

La premier britannica ha firmato la lettera che chiede ufficialmente l’attivazione dell’Articolo 50, quello che definisce le modalità di fuoriuscita di un Paese dall’Unione Europea.
A cura di Davide Falcioni
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Il primo ministro britannico Theresa May ha firmato questa mattina la lettera che aprirà formalmente l'iter per l‘uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, la cosiddetta Brexit.

La Gran Bretagna, dunque, lascerà l'Unione europea "secondo la volontà del popolo", ha detto alla Camera dei Comuni la premier May, confermando la consegna della lettera di notifica Tusk "pochi minuti fa". La premier ha parlato di "un momento storico, non si torna indietro": "I giorni migliori sono davanti a noi, dopo la Brexit". May ha poi aggiunto di aver "scelto di credere nella Gran Bretagna", e ha definito la Brexit "un'opportunità" per il Regno di "più forte, più equo e più unito". La Gran Bretagna, ha aggiunto, "intende garantire al più presto possibile i diritti dei cittadini Ue". Il Regno non farà parte del mercato unico, un'opzione "incompatibile con la volontà popolare" manifestata nel referendum. In ogni caso la premier ha ribadito la volontà di una nuova partnership e di rispettare diritti dei lavoratori e valori liberaldemocratici".

La notifica formale dell'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona è stata poi consegnata dall'ambasciatore britannico all'Ue, Tim Barrow, nelle mani del presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.

Tusk ha aggiunto di avere, insieme alla Commissione "il forte mandato per proteggere gli interessi dei 27. Non c'è niente da vincere nel processo e parlo per entrambe le parti – ha detto Tusk nella sua dichiarazione dopo aver ricevuto la lettera del governo britannico -. In essenza si tratta di una limitare i danni. Il nostro obiettivo è chiaro: minimizzare i costi per i cittadini, le imprese e gli stati membri della Ue. Faremo tutto quanto in nostro potere ed abbiamo tutti gli strumenti per raggiunger questo obiettivo".

Venerdì, ha aggiunto Tusk, "condividerò con gli stati membri la proposta per le linee guida negoziali, da adottare nel Consiglio Europeo del 29 aprile. Me parlerò e le commenterò venerdì nella conferenza stampa che terrò a Malta con il premier Joseph Muscat".

"Questo è un giorno triste perché i britannici hanno deciso per iscritto di lasciare la Ue, una scelta che rimpiangeranno un giorno. Ma mi sento bene stasera perché abbiamo parlato del nostro futuro", ha detto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker. "Nonostante le debolezze e gli errori – ha aggiunto – dobbiamo considerare che l'Ue è il miglior posto in cui vivere nel mondo".

La risposta dell'UE al Regno Unito

"Ci dispiace che la Gran Bretagna lascerà l'Unione europea, ma siamo pronti per il processo che ora dovremo seguire", si legge nella dichiarazione dei 27 stati memrbi in risposta alla lettera di Londra che fa scattare la Brexit. "Per l'Unione europea, il primo passo sarà ora l'adozione da parte del Consiglio europeo delle linee guida per i negoziati" che "fisseranno le posizioni complessive e i principi alla luce di cui l'unione, rappresentata dalla Commissione europea, negozierà con la Gran Bretagna".

I leader hanno sottolineato di voler agire "all'unisono" e di svolgere "i negoziati concentrandoci su tutti gli elementi chiave per avere un'uscita ordinata".

Cosa prevede l'articolo 50 attivato oggi da Theresa May

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Ma cosa prevede l'articolo 50, quello a cui si fa riferimento per l'Uscita del Regno Unito dall'UE?

Il primo comma prevede afferma che ogni Stato membro dell'Unione Europea può decidere di ritirarsi in conformità alle proprie norme costituzionali. Secondo il comma due "lo Stato membro che decide di farlo deve informare il Consiglio europeo e negoziare un accordo sul ritiro, stabilendo inoltre le basi giuridiche per il futuro rapporto con l'Unione europea. L'accordo deve essere approvato da una maggioranza qualificata degli Stati membri, dopo aver avuto il consenso del Parlamento europeo". A partire dal giorno in cui viene chiesta l'applicazione dell'articolo 50 i negoziati devono durare due anni, anche se tale termine può essere esteso. L'ultimo comma della norma prevede che se lo Stato che ha lasciato l'Unione vuole tornare a farne parte deve riavviare le procedure di ammissione".

Le tappe della Brexit: entro il 19 marzo 2019 la Gran Bretagna sarà fuori dall'UE

Entro il marzo del 2019, dunque, il Regno Unito dovrebbe concludere i negoziati per definire la sua fuoriuscita dall'UE: nel frattempo saranno almeno quattro le tappe fondamentali, a partire da quella del 29 aprile prossimo, quando durante un summit tra i 27 paesi dell'Unione verranno definite le linee guida e verrà affidato il mandato a Michel Barnier, capo negoziatore dell'Ue per la Brexit. Nel mese di maggio Barnier presenterà le proposte su come strutturare il negoziato. Il 29 marzo del 2019, scaduti i due anni dall'attivazione dell'articolo 50, la Gran Bretagna lascerà l'Unione Europea. Un'estensione dei tempi del negoziato sarà possibile solo con l'accordo di tutti i paesi coinvolti.

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