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Brasile, Dilma Rousseff grida al “colpo di Stato” per destituirla

La presidentessa ha denunciato un tentativo di golpe, accusando il suo vice presidente Michel Temer e il presidente della Camera Eduardo Conha di essere i capi della cospirazione. Intanto per domenica è atteso il voto sull’impeachment.
A cura di B. C.
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L'impeachment per la Presidente del Brasile Dilma Rousseff è ormai sempre più vicino. Un altro membro della coalizione, il Partito Progressista (PP), ha infatti comunicato che la maggioranza dei suoi 47 deputati avrebbe votato per mettere in stato d'accusa il capo di Stato. Il voto della camera bassa riunita in seduta plenaria si terrà domenica: in caso di via libera di due terzi dell'aula, l'impeachment andrebbe all'esame del Senato. Già il mese scorso il Pmdb, il principale partito alleato, aveva deciso di girare le spalle la Rousseff, accusata di aver falsificato i conti pubblici per coprire il prosperante buco di bilancio, nel corso della campagna elettorale per la sua rielezione del 2014. Lei nega ogni addebito e afferma con forza che non si dimetterà mai. Anzi, accusa a sua volta il suo vice, Michel Temer, di aver ordito alle sue spalle per causarne la caduta.

”Cospirano alla luce del sole, per destabilizzare un presidente legittimamente eletto”, ha detto la Rousseff, puntando il dito anche contro il presidente della Camera Eduardo Cunha. "Viviamo in tempo di golpe, farsa e tradimento. Esistono due capi della cospirazione che agiscono assieme in forma premeditata" ha detto la Presidentessa, pur senza fare nomi. Ma per i media brasiliani si tratta di un attacco a Temer e Cunha. “La maschera dei cospiratori è caduta. Sono due leader che lavorano insieme, golpisti senza alcun rispetto per la democrazia" ha specificato. Temer e Cunha sono peraltro coinvolti direttamente nello scandalo Petrobras, l'inchiesta sul colosso petrolifero statale brasiliano accusato di aver pagato per anni tangenti alle forze politiche locali. Il nome di Cunha è uscito anche nei cosiddetti Panama Papers, in qualità di proprietario di una società offshore.

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