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“Bossetti è disperato, l’ergastolo è una pena di morte mascherata”

Le parole dell’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, l’uomo condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio. A suo dire il muratore è “veramente disperato, annichilito”.
A cura di Susanna Picone
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A pochi giorni dalla fine del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio è tornato a parlare l’avvocato Claudio Salvagni, uno dei legali dell’uomo condannato all’ergastolo perché accusato del delitto, Massimo Giuseppe Bossetti. L’avvocato Salvagni è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus e ha parlato di un Bossetti “disperato”. Quando all'avvocato hanno chiesto proprio delle condizioni del muratore di Mapello, che dal giorno del suo arresto ha sempre detto di essere innocente, lui ha risposto: “L'ho trovato veramente disperato, annichilito. Lui dice: ma se io sono innocente come hanno potuto condannarmi? Questa la visione romantica di un uomo semplice come lui che confidava nella giustizia. È comunque determinato ad andare avanti per combattere la sua battaglia fino alla fine”. L’avvocato ha parlato anche dell’ergastolo definendolo “una pena fondamentalmente incostituzionale”. “Non prevede alcuna possibilità di recupero per il condannato, è una pena di morte mascherata. Soprattutto in processo indiziario come questo, dove l'errore è dietro l'angolo, togliere la vita a una persona è una cosa inconcepibile dal mio punto di vista. Quella di Bossetti era una condanna annunciata, giunta al termine di un processo di primo grado dove è stato smontato tutto l'impianto accusatorio. Sono curioso di leggere le motivazioni di questa sentenza. Lo stesso pm ha alzato le mani dicendo che la scienza deve fare un passo indietro perché non si è in grado di dare tutte le risposte”, ha continuato l’avvocato.

"Stiamo cercando piste alternative" – Salvagni ha poi spiegato che Ezio Denti, il consulente della difesa, sta cercando delle “piste alternative”. “Stiamo lavorando tutti come prima e più di prima. Vogliamo arrivare a chiudere il cerchio. Alcune piste, che erano scritte negli atti dell'accusa, non sono state a nostro parere sufficientemente valorizzate. Vanno completate le indagini e verificate tante altre cose”, ha annunciato ancora parlando del delitto di Yara Gambirasio.

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