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Berlusconi: “Un’alleanza elettorale con Lega e Fdi? Non ne vedo l’utilità, siamo troppo diversi”

Silvio Berlusconi benedice l’accordo sulla legge elettorale proporzionale proposta da M5S, Pd e Forza Italia e vede favorevolmente anche l’ipotesi di un voto anticipato a settembre. Su una grande lista di centrodestra, però, ha forti dubbi: “Non ne vedo le condizioni, ma neppure l’utilità. Ho il massimo rispetto per la Lega Nord e per Fratelli d’Italia, sono nostri ottimi alleati in molte realtà territoriali e spero che lo saranno nel governo della nazione, ma sono forze politiche diverse da noi, per ruolo, per cultura, per linguaggio”.
A cura di Charlotte Matteini
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Silvio Berlusconi sostiene fortemente il modello tedesco su base proporzionale. In un'intervista rilasciata ad Alessandro Sallusti, l'ex cavaliere ribadisce che Forza Italia non ha mai cambiato idea in materia di legge elettorale e che il proporzionale sia necessario in un quadro politico così frammentato come quello italiano: "Siamo l'unica forza politica a non aver mai cambiato idea in materia di legge elettorale. In un quadro politico frammentato, siamo convinti che un sistema a base proporzionale sia l'unico in grado di rappresentare correttamente il voto dei cittadini nelle istituzioni. Alla percentuale dei voti (ad esempio 20%) di un partito corrisponde la stessa esatta percentuale di parlamentari (20%). Il sistema tedesco si adatta perfettamente a questo, assicurando un rapporto diretto fra elettori ed eletti ed evitando il pessimo sistema delle preferenze, fonte di clientelismo e di corruzione. Questo è il nostro limite e la nostra condizione", spiega l'ex presidente del Consiglio.

Intervenendo sulla questione delle elezioni anticipate a settembre, Berlusconi sottolinea che una campagna elettorale estiva potrebbe nuocere solo ai candidati, non agli elettori: "Gli svantaggi saranno solo per i candidati, che dovranno sacrificare le ferie, e non è detto che questo sia un male. Da parte mia sono abituato a lavorare dodici mesi all'anno e mi impegnerò a fondo in una sfida elettorale che considero fondamentale per la nostra democrazia. Il principale vantaggio è quello di consentire finalmente agli italiani, al più presto, di scegliere da chi vogliono essere governati. Sa quando è successo questo l'ultima volta? Nel 2008. Dopo quella nostra straordinaria e senza precedenti vittoria elettorale si sono succeduti quattro governi e quattro presidenti del Consiglio che gli elettori non hanno mai votato. È davvero tempo che questo finisca il prima possibile. A tutto vantaggio anche dell'autorevolezza del nuovo esecutivo che ci auguriamo e vogliamo sia di centrodestra", prosegue il leader di Forza Italia.

"Ho in mente una campagna molto semplice. Dire la verità ai cittadini. Raccontare loro quello che abbiamo fatto noi e quello che ha fatto chi ci ha allontanato dal governo in quel tragico novembre del 2011 con un colpo di Stato, il quarto dei cinque che hanno massacrato la nostra democrazia dal 1993 ad oggi. Dobbiamo ricordare qual era il tasso di disoccupazione quando noi abbiamo lasciato il governo, qual era la situazione degli sbarchi di clandestini, qual era il livello di sicurezza percepita. Ricordare chi ha realizzato l'alta velocità, accorciando l'Italia, chi ha dimezzato i morti sulle strade con la patente a punti, chi ha dimezzato le morti per tumore ai polmoni con la legge sul fumo, chi ha restituito un anno di vita ai ragazzi abolendo la leva obbligatoria, chi ha abrogato la tassa sulla prima casa e l'imposta sulle donazioni e sulle successioni, poi reintrodotta dalla sinistra".

Per il futuro, però, Berlusconi pensa a riproporre i suoi storici cavalli di battaglia liberali: meno tasse, meno Stato e meno burocrazia. "Meno tasse, abolendo quelle sulla casa, sull'auto, su successioni e donazioni. Meno Stato, meno burocrazia, più sviluppo, più lavoro, più sicurezza per tutti, più aiuti a chi ha bisogno, più garanzie per ciascuno con la riforma della giustizia: l'equazione liberale dello sviluppo, insomma".

Silvio Berlusconi inoltre annuncia di essere intenzionato a lavorare sulla futura squadra parlamentare scegliendo nuovi nomi e volti freschi, soprattutto individuati nella cosiddetta società civile, ma "per quanto riguarda gli uscenti, abbiamo posti sufficienti a ricandidare tutti, e ripeto tutti quelli che hanno ben meritato. I parlamentari che sono rimasti con noi, con lealtà e coerenza in questi anni difficili, meritano certamente la ricandidatura".

Forti dubbi, però, vengono espressi in relazione a un'unica grande lista di centrodestra: "Non ne vedo le condizioni, ma neppure l'utilità. Ho il massimo rispetto per la Lega Nord e per Fratelli d'Italia, sono nostri ottimi alleati in molte realtà territoriali e spero che lo saranno nel governo della nazione, ma sono forze politiche diverse da noi, per ruolo, per cultura, per linguaggio. Noi siamo un grande movimento orgogliosamente liberale, di ispirazione cristiana, che si richiama ai principi della grande famiglia della democrazia e della libertà in Europa, il Partito popolare europeo, di cui facciamo parte e nel cui ambito abbiamo espresso la massima carica parlamentare d'Europa, la presidenza del Parlamento europeo, affidata ad Antonio Tajani, mio storico collaboratore e uno dei cinque fondatori di Forza Italia".

Berlusconi, quindi, sembra aver deciso di andare al voto da solo, con la sola Forza Italia, abbandonando gli storici alleati, ma esclude altresì l'ipotesi della grande coalizione di governo con altre forze politiche di opposta fazione: "Noi puntiamo a vincere con il centrodestra. La cosiddetta grande coalizione d'altronde nel sistema tedesco è un'eccezione. In quasi settant'anni, solo per dieci anni la Germania è stata guidata da governi di grande coalizione. Per il resto vi è stato un bipolarismo compiuto e maturo. Trovo però oggettivamente molto grave andare a votare senza che mi sia stata restituita l'onorabilità, alla quale ho diritto, e la possibilità di essere in campo anche come candidato. Ho sperato fino all'ultimo che la Corte europea sanasse finalmente, dopo tre anni e mezzo, questo vulnus che non riguarda un singolo cittadino e sarebbe comunque molto grave ma riguarda la vita democratica di un grande Paese europeo. Sono molto amareggiato dal fatto che non stia andando così. Forza Italia subisce una grave ingiustizia. Tuttavia non tenteremo di rinviare la data dalle elezioni per aspettare Strasburgo, anche se avremmo tutta la convenienza a farlo. È più importante che gli italiani abbiano finalmente la parola per decidere il loro futuro con una legge elettorale giusta e condivisa", conclude Berlusconi.

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