20 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Beppe Grillo a processo con 21 No Tav: “Giustizia? Fortissima con i deboli”

ll leader del Movimento Cinque Stelle è imputato, insieme ad altre 21 persone, per la violazione dei sigilli a una baita abusiva dei No Tav in Val Clarea. Grillo riferendosi ai No Tav: “È gente perbene”.
A cura di Susanna Picone
20 CONDIVISIONI
ll leader del Movimento Cinque Stelle è imputato, insieme ad altre 21 persone, per la violazione dei sigilli a una baita abusiva dei No Tav in Val Clarea. Grillo riferendosi ai No Tav: “È  gente perbene”.

Il comico e leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, ultimamente al centro di polemiche per alcune dichiarazioni fatte a Palermo, aveva aderito alla lotta dei No Tav in Val di Susa, più volte aveva manifestato il suo sostegno e la sua convinzione per quella battaglia ed oggi, insieme a 21 manifestanti No Tav, si ritrova al tribunale di Torino per la prima udienza dove compare come imputato a uno dei primi processi che si celebrano per i reati commessi dai No Tav negli ultimi due anni. Il processo in corso al Palagiustizia fa riferimento alla casa in pietra costruita dai manifestanti della Val Clarea nel cantiere piemontese della Tav e Beppe Grillo, nello specifico, è accusato di aver violato i sigilli quando, il 5 dicembre del 2010, partecipò insieme ad altri manifestanti ad una protesta nei boschi della valle violando, appunto, l'area sequestrata dai carabinieri perché costruita dai No Tav senza autorizzazione. Per lo stesso episodio gli altri indagati sono accusati di violazione nella normativa edilizio-urbanistica. L’accusa è rappresentata da Giuseppe Ferrando, Grillo viene difeso dal cugino, l’avvocato Enrico Grillo, mentre gli altri No Tav sono affidati allo storico Legal team del gruppo.

Beppe Grillo in aula, fuori un presidio dei No Tav – Beppe Grillo è arrivato a Torino prima degli altri, pronto anche a dire la sua sul sistema giustizia italiano insieme ai giornalisti: “Il sistema giustizia non funziona più, per una rottura di un sigillo tengono le persone inermi in carcere”, il comico ha parlato di una “debolezza della giustizia per un buco da 22 miliardi che non faranno mai”, appunto il progetto della Tav Torino-Lione. Grillo è alla sbarra insieme ad altre 21 persone tra le quali ci sono anche altri nomi noti, dal capo No Tav Alberto Perino a Giorgio Rossetto, uno dei leader di Askatasuna, arrestato lo scorso gennaio per i fatti avvenuti nell’estate 2011 in Val di Susa. Il comico genovese non ha mancato nello schierarsi anche oggi a favore del movimento No Tav definendo i manifestanti come “gente perbene” che difendono un territorio, una baita che non fa male a nessuno.

“In Italia applicano la legge ai massimi livelli per gli inermi” – Ne è convinto Beppe Grillo che si è detto consapevole di “trascorrere una vecchiaia complicata in tribunale” a causa delle sue 20 cause per diffamazione. È la giustizia che secondo lui non funziona più, un sistema che dice di non capire dato che per un sigillo viene messo in piedi un processo che costerà centinaia di migliaia di euro mentre la questione, almeno per alcuni imputati, poteva essere risolta, secondo Grillo, facendo semplicemente ricorso a un giudice di pace.

Il processo rinviato al 18 luglio – La prima udienza di oggi si è conclusa con il rinvio del processo al prossimo 18 luglio, il giudice ha infatti accolto la richiesta di uno degli imputati, Marco Re, attualmente ricoverato in ospedale e perciò assente. Durante l’udienza, l’aula si è lasciata andare in un applauso quando Rossetto, detenuto e presente in tribunale, ha detto che fino al suo arresto faceva il giardiniere e aveva dei precedenti penali. Riguardo la posizione di Rossetto ha parlato il leader Perino facendo riferimento ad una “situazione scandalosa”.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views