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Belgio, rischio attacchi alle centrali nucleari: governo distribuisce pillole di iodio

Il Ministero della Salute belga ha distribuito pillole di iodio a tutti i cittadini che vivono in un raggio di 100 chilometri dalle centrali nucleari.
A cura di Davide Falcioni
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Il Ministro della Salute del Belgio Maggie De Block ha annunciato ieri che le autorità sanitarie del paese distribuiranno una pillola di iodio a tutti i cittadini da utilizzare in via precauzionale in caso di incidente o di attacco terroristico alle centrali nucleari. Al momento l'iniziativa riguarda solo coloro che vivono nelle vicinanze delle centrali. La pillola agisce sulla tiroide saturandola di iodio facendo sì  che venga almeno in parte evitato l'assorbimento di quello radioattivo liberato dalle fughe nucleari. Il governo ha accettato di ampliare l'area entro i 100 chilometri dagli impianti. Prima di questa campagna, era solo di 20. La proposta è stata accettata su raccomandazione del Consiglio superiore della salute e dall’agenzia federale di controllo sul nucleare.

I reattori nucleari funzionanti in Belgio sono sei e il provvedimento tiene conto anche delle centrali all'estero confinanti con il territorio belga. La decisione arriva nei giorni in cui si celebra il 30mo anniversario di Chernobyl e sulla scia di notevoli polemiche sulla sicurezza delle centrali belghe, tanto che di recente il governo tedesco ha chiesto a quello di Bruxelles la chiusura dei due impianti di Doel 3 e Tihange 2, situati nel Nord e nell'Est del paese e ritenute poco sicure. Le autorità belghe avevano replicato la scorsa settimana sostenendo che le centrali rispettano “le esigenze di sicurezza più rigide”.

Malgrado le rassicurazioni le polemiche sono comunque continuate, visto che la ministra dell'ambiente tedesca Barbara Hendricks ha chiesto nuovi test di sicurezza. Dal Belgio era così arrivata la risposta piccata: "Siamo sempre pronti a collaborare con i nostri omologhi tedeschi (…) a condizione che per parte tedesca ci sia la volontà di collaborare in modo costruttivo". In realtà Berlino aveva perplessità anche su altre centrali nucleari in giro per l'Europa, come quelle francesi di Cattenom in Lorena, e di Fessenheim in Alsazia.

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