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Bari: salta l’udienza perché il giudice è in ferie. Lei minaccia il suicidio

Da anni aspetta che l’Inail le riconosca l’invalidità causata da un incidente sul lavoro tanto che, all’ennesimo rinvio dell’udienza, ha reagito minacciando un gesto estremo. È così che una 42enne è salita su un cornicione al quarto piano del Palagiustizia di piazza De Nicola a Bari.
A cura di Susanna Picone
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Da anni aspetta che l’Inail le riconosca l’invalidità causata da un incidente sul lavoro tanto che, all’ennesimo rinvio dell’udienza, ha reagito minacciando un gesto estremo. È così che una 42enne è salita su un cornicione al quarto piano del Palagiustizia di piazza De Nicola a Bari.

Perché la sua udienza veniva rinviata per l’ennesima volta? Semplicemente perché il giudice è in ferie. Non deve aver retto a questa risposta Caterina R., una signora di 42 anni che oggi ha minacciato di suicidarsi dopo aver appreso che, ancora una volta, avrebbe dovuto attendere per vedersi riconosciuta dall’Inail l’invalidità causata da un incidente sul lavoro. Avrebbe dovuto aspettare ancora, anche se lo sta facendo già da sette anni. Così la donna è salita su un cornicione al quarto piano del Palagiustizia di piazza De Nicola a Bari minacciando di lasciarsi cadere. Sul posto, per tentare di convincerla a tornare sui suoi passi, sono intervenute due squadre dei Vigili del fuoco, i Carabinieri, agenti di Polizia Municipale e personale del 118. “Sono stanca, quello che ti passa per la mente non si può descrivere”, le parole della donna riportate dai quotidiani locali che hanno ricostruito la sua storia. La 42enne ha, infatti, subito un incidente nel 2006 e da allora aspetta che le venga riconosciuta l’invalidità.

Da sette anni aspetta la conclusione della sua vicenda giudiziaria – Un incidente – rimase schiacciata da un carrello di 10 quintali mentre era in servizio come ausiliaria all’ospedale di Monopoli – che le ha chiaramente trasformato la vita. Lei, finita la riabilitazione ha ricominciato a lavorare ma, mentre si trovava in terapia intensiva, suo marito è stato costretto a lasciare il suo impiego per accudire i loro tre figli. E ora è ancora disoccupato. Per questo la 42enne deve essersi sentita stanca di dover ancora aspettare la conclusione della vicenda giudiziaria per il riconoscimento della causa di servizio. Una vicenda che dovrebbe essere ormai alle battute finali ma che, nel corso degli anni, ha subito decine di rinvii. Quella di oggi, in particolare, doveva essere l’ultima udienza che, proprio a causa delle ferie del giudice, è stata rinviata a novembre. Convinta a scendere dal cornicione però la donna è stata avvicinata dal presidente del Tribunale, Vito Savino, il quale le ha assicurato che avrebbero trovato una data più vicina.

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