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Banche, Vegas (Consob): “Chi comprò i bond subordinati conosceva i rischi”

Il presidente ha difeso il lavoro dell’authority riguardo il fallimento di Carichieti, Banca Marche, Banca Etruria e Cariferrara. Vegas ha poi annunciato l’avvio di una consultazione su tre raccomandazioni volte a “informazioni più chiare” e maggiore “trasparenza” riguardo ai prospetti infomativi.
A cura di Claudia Torrisi
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Giuseppe Vegas, presidente della Consob, durante il suo discorso al mercato finanziario ha difeso il lavoro dell'authority riguardo il fallimento di Carichieti, Banca Marche, Banca Etruria e Cariferrara. I bond subordinati di queste banche, ha spiegato, sono "stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo" e "hanno dato massima evidenza a tutti i fattori di rischio connessi alla complessità degli strumenti e alla situazione in cui versavano le banche", specificando anche il rischio di "perdere l'intero capitale investito". Per Vegas le vicende riguardanti la liquidazione delle quattro banche "non mettono in discussione la validità di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi d'investimento". Modello che "è stato esaminato e positivamente valutato sia dal Fondo monetario internazionale, in occasione del Financial Assessment Program condotto sull'Italia nel 2013, sia dall'Esma, in occasione delle prassi di vigilanza sull'applicazione della Mifid (la direttiva europea sui servizi finanziari)". Nel 2007, ha poi aggiunto il presidente della Consob, l'authority ha "realizzato circa mille interventi di vigilanza in materia di servizi di investimento" con una copertura di "circa il 90% del risparmio investito in strumenti finanziari riconducibili a clientela retail, mentre le verifiche ispettive hanno riguardato il 55% circa del mercato".

Vegas ha poi annunciato l'avvio di una consultazione su tre raccomandazioni volte a "informazioni più chiare" e maggiore "trasparenza" riguardo ai prospetti infomativi, che sono documenti "troppo lunghi e complessi" per essere pienamente compresi dal risparmiatore. In ogni caso "un eccesso di informazione equivale quasi sempre ad una carenza di informazioni". Il prospetto informativo, per il presidente Consob, "non si è dimostrato un mezzo idoneo a fornire una risposta efficace al bisogno di conoscenza". La Commissione "è stata fra le poche autorità europee a richiedere l'inserimento, nelle pagine iniziali dei prospetti, di uno specifico paragrafo, denominato ‘avvertenze per l'investitore', che contiene una descrizione sintetica dei principali rischi legati all'investimento. Nei casi più critici, è stato chiesto l'inserimento di queste informazioni nella copertina del prospetto, in modo da attirare maggiormente l'attenzione del lettore".

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