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Aumentare i prezzi del Frecciarossa per salvare gli Intercity?

E’ la soluzione proposta dal governatore toscano Enrico Rossi. “La cancellazione dei 10 intercity provocherà gravi disservizi e penalizzerà i viaggiatori di molte realtà produttive e turistiche”.
A cura di B. C.
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Assolutamente contrari al taglio degli intercity. In questo caso addossare la colpa alle ferrovie e a Moretti è persino troppo facile": così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un suo intervento per l'Huffington Post nel quale afferma che "le ferrovie hanno bisogno di sapere quale e quanti servizi devono svolgere e da dove vengono i finanziamenti necessari". La cancellazione dei 10 intercity, come previsto a partire dal prossimo 28 maggio, provocherà gravi disservizi e penalizzerà i viaggiatori di molte realtà produttive e turistiche, secondo il governatore. "Stato e governo devono intervenire, inserendo gli intercity nel nuovo contratto con Trenitalia. Su come finanziare questo specifico servizio – spiega Rossi – avevo già fatto una proposta, ma non ho mai ricevuto risposta. La ripropongo oggi.

Esiste una legge, la n.98 del 2011 che prevede l'istituzione di un sovrapprezzo sui biglietti per alta velocità da destinare al finanziamento del trasporto regionale e interregionale. Questa legge prevedeva che il Ministero dovesse emanare un apposito decreto attuativo, che nonostante siano trascorsi più di due anni non si è ancora visto. Il governo – spiega il governatore – è invece intervenuto a favore di Trenitalia e Ntv per ridurre, di qualche decina di milioni, il costo del pedaggio sulla rete ferroviaria e per tagliare del 18% i fondi alle Regioni per il trasporto regionale e imponendo gli aumenti del costo dei biglietti ai pendolari.

Un'Italia ormai a due velocità, una alta e l'altra lentissima, divisa dalle diseguaglianze e dal divario infrastrutturale", dice ancora il presidente della Toscana, ricordando che "è delle scorse settimane la notizia che la Commissione Ue ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia per non aver recepito la normativa sui diritti dei passeggeri, per lo scarso interesse mostrato verso le condizioni di vita dei suoi 3 milioni di pendolari".

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