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Alfano replica al Papa: “Niente amnistia, condannati in carcere fino all’ultimo”

Bergoglio aveva chiesto una grande amnistia in vista del Giubileo, ma il Ministro dell’Interno dice no: “Se mancano posti ne costruiremo altri. Dietro ogni condannato c’è almeno una vittima a cui lo Stato deve rispetto”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Chi è condannato resti in carcere fino all'ultimo giorno e se i posti non bastano ne costruiamo di altri". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Angelino Alfano replicando alla proposta di amnistia lanciata da Papa Francesco in vista del Giubileo. “Il Santo Padre fa il pastore di anime, io come ministro dell’Interno non posso non ricordare che dietro ogni condannato c’è almeno una vittima a cui lo Stato deve rispetto”, ha aggiunto il capo del Viminale. Piuttosto bisogna fare in modo che “le carceri siano luoghi di rieducazione” dice Alfano. Serve “l’investimento per il lavoro nelle carceri” perché “nel cuore dell’uomo c’è sempre un desiderio di bene e lo Stato deve dargli una occasione e aiutarlo a costruire un’altra strada: se impara un nuovo mestiere lo farà, se no seguirà la strada nota del crimine” dice il Ministro degli Esteri. Poi i numeri: "Sulla percezione si agisce con la comunicazione: i reati sono calati del 7,7% nel 2014 e di oltre il 9% nel 2015 sul 2014. Sta a noi raccontare la verità", ha continuato. Però "la recidiva in chi svolge un lavoro in carcere è del 10%" mente sale al "90%" per quelli che non svolgono alcuna attività, spiega Alfano.

Le parole di Papa Francesco sui carcerati

Ieri Bergoglio aveva scritto: "Il Giubileo ha sempre costituito l'opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell'ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto". Parole accolte molto favorevolmente da Marco Pannella che aveva ringrazia Papa Francesco "per la responsabilità che si è assunto pronunciandole", definendo il modo in cui il Pontefice è intervenuto di "commovente gravità".  "Credo – aveva detto il leader Radicale rivolgendosi a Bergoglio direttamente – tu stia dando un contributo straordinario che muove e commuove la nostra specie e il mondo nel quale viviamo".

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