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Abolizione delle province: ddl bocciato da M5S, Forza Italia, Sel e Lega

Il disegno di legge del governo è stato respinto. Sotto accusa il ministro Delrio: “Non le cancellate ma ne fate un ente elettivo di secondo livello, senza ridurre le spese e facendo coesistere gli enti. Fermatevi”.
A cura di D. F.
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La discussione alla Camera a proposito dell'abolizione delle Province è iniziata oggi tra grandissime difficoltà. Il ministro Graziano Delrio ha presentato un ddl che doveva rappresentare, in vista della modifica del titolo V della Costituzione, un primo importante passo verso la cancellazione. Sia Forza Italia che Lega, Movimento 5 Stelle e Sel hanno votato a sfavore, mentre il governo ed il Partito Democratico sono rimasti al palo. Quella presentata dall'esecutivo non era una vera e propria abolizione, per la quale è necessario un disegno di legge costituzionale, bensì una riforma parziale che riduce le funzioni delle province, rendendole enti di "area vasta" i cui consiglieri, anziché venire eletti dai cittadini, venivano "nominati" dai comuni. Ci si poteva accontentare? Secondo molti osservatori sì, essendo il ddl presentato da Delrio il frutto di mesi e mesi di discussioni e compromessi.

Eppure il tempo stringe. Nella primavera del 2014, infatti 54 province andranno al voto e altre 21 commissariate scadranno. In realtà tra i contrari al ddl ci sono coloro che non ritengono utile l'abolizione delle province, visto che il risparmio sarebbe irrisorio, e chi – come il Movimento 5 Stelle – perché accusa il governo di aver messo in scena una farsa, promettendo l'abolizione e poi proponendo una legge che, di fatto, non cambia molto nella sostanza ma per di più rischia di essere incostituzionale e assai costosa: non più di un mese fa, infatti, la Corte dei Conti aveva bocciato il disegno di legge avvertendo che ci sarebbe stato il concreto rischio di aumentare – anziché diminuire – i costi a carico dello stato. Le tre città metropolitane inizialmente previste, infatti, sono diventate ben 15. Così proprio da coloro che sull'abolizione delle province hanno costruito campagne elettorali, sono arrivate le bocciature. Paolo Russo, di Forza Italia, ha tuonato: "Non le cancellate ma ne fate un ente elettivo di secondo livello, senza ridurre le spese e facendo coesistere gli enti. Fermatevi". Praticamente identica la posizione del Nuovo Centrodestra: “Non è che aboliamo le Province per creare degli enti di secondo livello in cui vince a tavolino la sinistra e non accetteremo mai di mandare a casa i presidenti di centrodestra nelle aree metropolitane per sostituirli con i sindaci dei relativi capoluoghi, tutti di sinistra”.

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