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A Gaza regge la tregua, al Cairo si lavora per una pace duratura

L’attuale cessate il fuoco terminerebbe venerdì alle 8 ora locale. Israele sarebbe pronta ad allungare la tregua, ma Hamas ha replicato che nessun accordo in proposito è stato concluso tra i negoziatori israeliani e palestinesi al Cairo.
A cura di Susanna Picone
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Regge ancora il cessate il fuoco in corso da martedì a Gaza ma non c’è accordo tra Israele e Hamas per il prolungamento della tregua umanitaria. Israele, da parte sua, ieri sera aveva dichiarato di accettare un prolungamento senza condizioni della pausa dei combattimenti, ma Hamas ha risposto che non è stata siglata alcuna intesa tra i negoziatori israeliani e palestinesi al Cairo. “Non c’è accordo per prolungare il cessate il fuoco”, ha così replicato a Israele Moussa Abou Marzuk, numero due di Hamas, che partecipa ai negoziati indiretti al Cairo. Israele e Hamas, che stanno osservando una tregua di 72 ore che terminerà venerdì alle 8 ora locale, hanno inviato in Egitto proprie delegazioni che attraverso colloqui indiretti, con la mediazione egiziana, dovrebbero accordarsi su una tregua duratura. Il segretario di stato Usa John Kerry si è augurato che il tavolo al Cairo serva “non solo per discutere di una tregua duratura, ma anche delle questioni cruciali a lungo termine, sul modo come ottenere la pace”, riproponendo “la soluzione dei due Stati”. Il capo della diplomazia americana ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele a difendersi contro gli attacchi dei militanti di Hamas: il movimento di resistenza islamico palestinese “si è comportato in un modo incredibilmente sconvolgente e, di conseguenza, ci sono stati terribili danni collaterali”.

Quasi duemila morti dall’inizio della guerra a Gaza

Intanto, da Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che l’operazione “Margine protettivo” (che ha causato 1942 morti, di cui 1875 palestinesi secondo il ministero della Sanità) era “giustificata” e “proporzionale” alla minaccia, anche se non ha mitigato il “profondo dispiacere”provato davanti alle perdite civili. Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha detto al Cairo di sperare che il cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza sia esteso per dare una reale chance ai negoziati in corso tra le due parti. Shoukry ha aggiunto che “tutti i temi riguardanti le esigenze dei cittadini della Striscia di Gaza saranno affrontati: la ricostruzione della Striscia, l'apertura dei valichi di frontiera, la sospensione dell'embargo da parte di Israele e le garanzie che una pericolosa escalation militare di questo genere non accada ancora. Per la tregua a Gaza è arrivato infine anche l’ennesimo appello di Papa Francesco: “Preghiamo tanto per la pace in Medio Oriente”, ha detto il Pontefice invocando la forza della preghiera nel corso dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Il Papa ha rivolto un saluto particolare ai pellegrini di lingua araba e “in particolare per coloro che provengono dal Medio Oriente”.

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