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A 4 anni dalle nozze via Skype, Silvia e Zakir finalmente insieme: il matrimonio è valido

Lei italiana e lui pachistano si sono sposati via skype ma il comune della donna non aveva voluto trascrivere le nozze. Dopo la sentenza della Cassazione ,che ha ritenuto valido il matrimonio, i due si sono potuti finalmente ricongiungere.
A cura di A. P.
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A circa 4 anni dalle loro nozze celebrate via Skype, finalmente Silvia e Zakir, lei italiana lui pachistano, possono vivere insieme felicemente la loro storia d'amore. Il lieto fine lo ha scritto nei giorni scorsi la Corte di Cassazione che ha riconosciuto la validità per l'ordinamento italiano del loro matrimonio a distanza ordinando al Comune del Bolognese della donna di trascrivere le nozze nei registri comunali e dando il via libera al  loro ricongiungimento. Come racconta lo studio dell'avvocato Marco Mellone che li ha assistiti, la loro storia nasce nel 2011 quando si sono conosciuti online. La conoscenza è andata oltre e i due si sono innamorati. Lei, l'infermiera 36enne Silvia Ferri di San Giovanni in Persiceto (Bologna), però non poteva viaggiare, mentre lui, il 30enne pachistano Zakir Baloch, non poteva lasciare il suo Paese per motivi burocratici.

Dopo esseri informati e venendo a sapere che nel paese asiatico la legge prevede anche il matrimonio telematico o telefonico, i due ad un certo punto hanno deciso di sposarsi e nel 2012 hanno fatto il grande passo scambiandosi il consenso in collegamento via Skype. I documenti reciproci erano stati già inviati per posta e ai due fidanzati non è rimasto che confermare in collegamento davanti ad un pubblico ufficiale pachistano il consenso. I problemi sono nati quando la donna ha cercato di far trascrivere il matrimonio nel suo comune. Il funzionario infatti si è rifiutato ricordando che l'ordinamento italiano richiede "la contestuale presenza dei nubendi dinanzi a colui che officia il matrimonio, anche al fine di assicurare la loro libertà nell'esprimere la volontà di sposarsi".

Da quel momento sono iniziati una serie di ricorsi ai tribunali conclusi con la decisione della Suprema Corte. In precedenza già i giudici di appello avevano riconosciuto la validità della trascrizione, ricordando che "il matrimonio celebrato all'estero è valido nel nostro ordinamento, quanto alla forma se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione, o dalla legge nazionale di almeno uno dei subendo al momento della celebrazione, o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento". Nel frattempo è partito anche un altro iter per il ricongiungimento anche questo riconosciuto. "È una storia di grandissima e incredibile forza d'animo e di volontà di essere assieme" ha sottolineato l'avvocato Mellone. Adesso che sono finalmente insieme Silvia e Zakir pensano di ribadire il consenso con una cerimonia tradizionale.

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