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160 anni fa nasce George Bernard Shaw, “il predicatore vestito da saltimbanco”

Il Premio Nobel per la Letteratura George Bernard Shaw nasce il 24 luglio del 1856: il suo teatro, e la forza disarmante dei suoi aforismi, lo hanno reso famoso come il “predicatore vestito da saltimbanco”.
A cura di Federica D'Alfonso
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George Bernard Shaw
George Bernard Shaw

Il 26 luglio 1856, a Dublino, nasce George Bernard Shaw. Premio Nobel per la Letteratura e grande drammaturgo, Shaw è divenuto famoso per l'irriverenza e la forza di certi suoi aforismi (sua è la famosa frase “se tu hai una mela e io ho una mela e ce le scambiamo, abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea e io ho un'idea e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”). A distanza di 160 anni, le sue commedie conservano una leggerezza, un'intelligenza e una vivacità di dialoghi che anche all'epoca gli valsero la fama internazionale.

Le "Commedie sgradevoli": la funzione sociale del teatro

Secondo Shaw il teatro deve essere "una fucina di pensieri, una guida della coscienza, un commentario della condotta sociale, una corazza contro la disperazione e la stupidità, e un tempio per l'elevazione dell'uomo". Quest'idea caratterizza tutta sua la vastissima produzione teatrale: un teatro debitore della lezione di Shakespeare, della “commedia dei costumi settecentesca”, ma soprattutto del norvegese Henrik Ibsen. Da Ibsen Shaw aveva imparato ad usare il palcoscenico come specchio delle ipocrisie e della corruzione della classe media, e il teatro diviene così lo strumento più efficace di propaganda morale: il socialismo e la necessità, forte secondo Shaw, di introdurre le riforme sociali, caratterizzano tutta la sua produzione teatrale.

Costretto fin da ragazzo a vivere il dramma della povertà, e con essa, l'alcolismo e l'inadeguatezza sociale di suo padre, Shaw si era avvicinato molto presto alle letture politiche che influenzeranno tutta la sua produzione letteraria, prima fra tutte, il Capitale di Marx. A metà degli anni Trenta si reca perfino in URSS, dove conosce Josif Stalin in persona, divenendo un fervente sostenitore della Russia stalinista. A questo particolare periodo della sua vita è legato un episodio curioso: l'11 ottobre del 1931, mentre gli Stati Uniti attraversavano un periodo di forte depressione economica, da una radio americana annunciò che "ogni operaio specializzato (…) di età adeguata e un buon carattere sarebbe stato accolto e assunto in Unione Sovietica": in seguito a questa dichiarazione un centinaio di statunitensi lasciarono gli USA per raggiungere l'URSS.

Sceglie quindi di raccogliere le sue prime opere in una raccolta che porta il titolo emblematico di “Commedie Sgradevoli”: “Widower's Houses”, “Il cascamorto” e “La professione di Mrs Warren”, secondo le sue stesse parole, avevano il pregio di “forzare lo spettatore ad affrontare fatti sgradevoli". Un teatro della vita reale, attento alle problematiche sociali che in piena epoca vittoriana riesce a parlare con realismo e drammatica ironia di temi scottanti come quello della prostituzione, senza retorica o falsi moralismi.

In questo senso “La professione di Mrs Warren” diviene uno dei simboli dell'ispirazione sociale del teatro di Shaw: il nome reale della “professione” non viene mai menzionato, ma il pubblico comprende da una serie di allusioni nei discorsi dei personaggi che la protagonista fu prima una prostituta e poi la direttrice di un bordello. È la povertà, e non la perversione o la devianza come si riteneva all'epoca, a costringere la protagonista ad intraprendere questa scelta di vita: attraverso dialoghi serrati e diretti, Shaw riesce ad affermare una verità incontrovertibile ma impensabile a quel tempo, ovvero che la prostituzione "è un reato creato e sfruttato da una società ipocrita".

Il Nobel per la Letteratura

Dopo il debutto con "Widowers' Houses" nel 1892, il successo non tarda ad arrivare: Shaw diviene sempre più famoso in Inghilterra, con opere come "Candida", del 1895, "Il discepolo del diavolo", del 1897, e soprattutto "Santa Giovanna", del 1923. Ma nel 1925 arriva la consacrazione internazionale: gli viene conferito il premio Nobel per la Letteratura, "per il suo lavoro intriso di idealismo ed umanità, la cui satira stimolante è spesso infusa di una poetica di singolare bellezza". Ma, coerente con la reputazione di dissacratore, George Bernard Shaw sceglie di non accettare il premio in denaro, entrando così nella storia delle eccentricità del Nobel:

Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel.

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