Quali sono le infezioni estive più comuni tra i bambini e come prevenirle: i consigli della pediatra

Durante l’estate, complici le giornate lunghe e il tempo trascorso all’aria aperta, i bambini tendono ad ammalarsi meno rispetto ai mesi invernali. Il minor affollamento in ambienti chiusi riduce infatti la diffusione di virus respiratori e infezioni tipiche della stagione fredda. Tuttavia, proprio il clima caldo-umido e le attività estive più diffuse — come frequentare spiagge, piscine, campeggi o boschi — possono favorire l'insorgenza di altri tipi di infezioni. Lo conferma la professoressa Susanna Esposito, direttrice della clinica pediatrica dell’Università di Parma e responsabile del tavolo tecnico "Malattie infettive e vaccinazioni" della Società Italiana di Pediatria (SIP), che a Fanpage.it ha fatto chiarezza su quali siano le infezioni più frequenti tra i bambini in estate e come prevenirle.
Infezioni cutanee: attenzione a sabbia e piscina
Le infezioni della pelle sono tra le più comuni nei mesi estivi. "Il fatto che il bambino giochi in sabbiaia o resti per molte ore in bermuda, con ampie parti del corpo esposte, favorisce le infezioni cutanee", spiega la professoressa Esposito. L'ambiente caldo e umido, unito al contatto con sabbia, terra o superfici contaminate, può facilitare la comparsa di dermatiti, impetigine e micosi.
Le piscine, spesso molto affollate in estate, rappresentano un altro luogo a rischio. Senza le dovute precauzioni — come indossare sempre le ciabattine, evitare il contatto diretto con lettini o sdraio senza telo, e fare una doccia subito dopo il bagno — aumenta il rischio di contrarre funghi della pelle e verruche plantari.

Pidocchi anche d’estate: attenzione ai campeggi
Spesso considerati un problema tipico del periodo scolastico, i pidocchi possono colpire anche in estate, specialmente in contesti di socialità prolungata come campeggi, colonie e spiagge. "Molti pensano che d’estate non ci siano, invece sono comuni anche in questo periodo, soprattutto quando i bambini giocano tutti vicini guardando lo schermo dello stesso dispositivo", precisa Esposito. Il contatto testa a testa, anche fugace, è sufficiente per la trasmissione.
Zecche nei boschi: la prevenzione prima di tutto
Le zecche, diffuse in zone boscose e collinari, sono un’altra insidia estiva, soprattutto per chi organizza gite in montagna o passeggiate nella natura. Il consiglio dell'esperta è pertanto quello di indossare abiti protettivi — pantaloni lunghi infilati nei calzettoni, maniche lunghe e cappellino — evitare di sdraiarsi nell’erba alta e fare una doccia entro due ore dal rientro.
"Bisogna controllare attentamente il corpo del bambino, in particolare dietro le orecchie, all’inguine, sotto le ascelle, dietro le ginocchia e sul cuoio capelluto", raccomanda la professoressa Esposito. In caso di presenza di zecche, è importante rimuoverle con attenzione il prima possibile con una pinzetta, afferrandole vicino alla pelle e tirando dritto senza torcere. Vietato invece l'uso alcol, olio o altri rimedi casalinghi. Dopo la rimozione, è importante disinfettare la zona e monitorare eventuali sintomi nelle settimane successive. È necessario contattare il medico se la zecca non si rimuove bene, si rompe o se compaiono febbre, arrossamenti, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza o gonfiore ai linfonodi. Questi consigli valgono ovviamente anche per gli adulti.

Intossicazioni alimentari e infezioni gastrointestinali
Il caldo può compromettere la conservazione degli alimenti, aumentando il rischio di intossicazioni alimentari. "Cibi crudi, gelati artigianali o alimenti non correttamente conservati possono causare infezioni gastrointestinali, frequenti proprio nei mesi estivi", sottolinea Esposito. Lavare sempre bene frutta e verdura, evitare pietanze deperibili e lasciate fuori frigo troppo a lungo e preferire gelati da filiera controllata sono regole semplici ma efficaci per evitare spiacevoli inconvenienti durante la vacanza.
Insetti e cambiamento climatico
Infine, un capitolo a parte meritano le infezioni trasmesse da insetti, in particolare le zanzare. "Il cambiamento climatico ha certamente favorito la diffusione di insetti che si replicano negli ambienti caldo-umido come le zanzare, capaci di trasmettere malattie come la dengue", osserva la professoressa. Nei bambini, la malattia è meno pericolosa ma può comunque causare febbre e sintomi neurologici. Per proteggersi è bene usare repellenti adeguati alla pelle dei più piccoli, applicarli anche sui vestiti, utilizzare zanzariere e, soprattutto, evitare le aree con acqua stagnante, particolarmente attrattive per le zanzare tigre.
Le regole della prevenzione
Per evitare che un’estate di giochi si trasformi in un incubo fatto di antibiotici e visite mediche, bastano poche regole:
- Usare sempre ciabatte e asciugamani personali in piscina e in spiaggia
- Evitare il contatto diretto con superfici pubbliche senza protezione
- Controllare il corpo dopo gite all’aperto
- Mantenere una buona igiene, anche dopo il gioco all’aperto
- Isolare i bambini con infezioni contagiose, anche se non hanno febbre
Spesso i genitori sottovalutano la contagiosità di certe infezioni solo perché il bambino non ha febbre o sintomi particolarmente evidenti. Tuttavia, in questi casi è fondamentale che i bambini non frequentino ambienti comunitari e restino a casa fino alla completa guarigione. Qualora ciò non fosse possibile, è comunque essenziale che vengano temporaneamente esclusi dalla vita di comunità, per ridurre al minimo il rischio di trasmettere l’infezione ad altri", ricorda Esposito.