video suggerito
video suggerito

Passeggera rifiuta di volare vicino a una neonata, il racconto della madre: “Alla fine è stato peggio per lei”

Una giovane mamma ha raccontato sui social la spiacevole esperienza vissuta durante un volo, quando una passeggera si è rifiutata di sedersi accanto a lei per via della sua bimba di pochi mesi. Una vicenda finita con un lieto fine inaspettato, ma che ha riacceso il dibattito sulla presenza dei bambini in aereo e sull’importanza di un po’ più di comprensione verso genitori e neonati.
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

Imbarcarsi su un aereo con un bambino piccolo può sembrare una missione impossibile. Non tanto per il pianto – che pure infastidisce molti passeggeri – quanto per lo sguardo di chi, prima ancora del decollo, giudica, si lamenta o addirittura rifiuta il posto accanto. È quello che è successo a Daisy, una giovane mamma, che ha raccontato su TikTok l’imprevista disavventura – con annesso lieto fine e piccola rivalsa personale  – vissuta durante un volo con la sua bimba di pochi mesi. Una storia che ha riaperto il dibattito sull’accoglienza delle famiglie a bordo e sul diritto di viaggiare in modo civile e rispettoso, anche in presenza dei più piccoli.

L’attesa tesa prima del decollo

Tutto è cominciato già nella fila d’imbarco, quando Daisy si è accorta che una passeggera la fissava in modo ostile, come se l’idea di volare con un bambino fosse una minaccia personale. "Mi fissava come se avessi due teste", ha raccontato nel suo video-sfogo. Una volta salita a bordo, la giovane madre si è sistemata al suo posto accanto al finestrino, con la bambina tra le braccia, pronta ad affrontare le circa due ore di viaggio. Poco dopo però, quella stessa passeggera si è avvicinata per prendere posto, che guarda casa era proprio di fianco a lei. A quel punto però, l'insofferente passeggera ha chiesto con tono spazientito: "Come dovrei sedermi nel posto centrale accanto a te e al tuo bambino?". Per evitare tensioni, la donna ha deciso di scambiare il posto con il marito, che sedeva qualche fila più indietro.

Spazio (troppo) condiviso

Il risultato, però, non è stato dei migliori. Il marito – un uomo piuttosto alto e corpulento – si è ritrovato incastrato nel sedile centrale accanto a Daisy, rendendo lo spazio ancora più angusto. La madre ha iniziato a preoccuparsi: allattare la bimba in quelle condizioni sembrava impossibile. "Non avevo lo spazio nemmeno per muovermi", ha spiegato.

Proprio mentre Daisy si stava rassegnando a uno dei voli più scomodi della sua vita, la situazione si è però improvvisamente ribaltata. Dopo pochi minuti, infatti la donna che aveva originariamente rifiutato il posto è tornata indietro annunciando che in fondo all’aereo c’erano sedili liberi. Lei e il marito si sono quindi trasferiti, lasciando a Daisy e alla sua piccola l’intera fila a disposizione. La mamma ha vissuto così un volo inaspettatamente confortevole: la piccola ha dormito per tutto il tempo e Daisy ha potuto gestire il viaggio in tranquillità. "Avevamo tutta la fila per noi – ha raccontato – e loro erano stretti in fondo come sardine".

Viaggiare con bambini: una sfida da normalizzare

Il racconto ha diviso il pubblico online. Alcuni hanno ammesso di preferire di non sedere vicino a bambini piccoli, mentre molti altri hanno difeso i genitori in viaggio, sottolineando come non sia sempre una scelta, ma una necessità. "Se non vuoi sentire un bambino, porta delle cuffie", ha suggerito un utente. "La gente è davvero scortese" ha rincarato una madre che a breve volerà per la prima volta con la figlioletta di 18 mesi. "Se qualcuno mi dice una cosa del genere, vado su tutte le furie".

Qualcuno ha però anche voluto raccontare un esempio virtuoso, dove la tolleranza e la comprensione degli altri passeggeri ha fatto la differenza: "Sono appena tornata da un volo di 11 ore dallo Sri Lanka con la mia bambina di 7 mesi. Ha pianto e urlato in modo incontrollabile per tutta l'ora che ci è voluta per atterrare. Nessuno mi ha fatto sentire in colpa. Tutti hanno cercato di ignorarla o di aiutarla. Ho pianto quando siamo atterrati".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views