Ora solare, come spiegare ai bambini quando e perché cambi

Tra la sera di sabato 25 e domenica 26 ottobre tornerà l'ora solare e in tutti gli orologi – sia fisici che digitali – le lancette torneranno indietro di un’ora (dalle tre alle due del mattino). In pratica, quella notte dormiremo un'ora in più, ma nelle mattine successive il sole sorgerà "prima" rispetto al nuovo orario. Questo passaggio, che facciamo due volte all’anno, spesso suscita domande nei più piccoli: cosa significa "ora solare"? Perché ogni sei mesi dobbiamo cambiare l’ora?
Cos'è l'ora solare e quando cambia
L’ora solare è l'orario "naturale" relativo al fuso orario di riferimento. Si tratta infatti dell'orario civile che, pur rimanendo una convenzione, coincide più strettamente con la posizione del Sole nel cielo durante l'anno, senza lo scarto temporaneo che l'ora legale introduce per spostare la luce verso la sera.In Italia (e in molti Paesi europei) il passaggio all'ora solare avviene nell'ultimo fine settimana di ottobre, precisamente nella notte tra sabato e domenica, spostando le lancette indietro di un’ora. Viceversa, il passaggio all'ora legale (in primavera) avviene nell'ultimo fine settimana di marzo, spostando le lancette in avanti di un'ora. Il momento in cui avviene il cambio è tipicamente tra le due e le tre del mattino (ora legale. Questo meccanismo è stato pensato per sfruttare meglio le ore di luce durante i mesi con giornate più lunghe e, al contrario, riportare il "ritmo" su coordinate naturali nei mesi con giornate più corte.
Perché è importante spiegare il cambio dell’ora ai bambini
Spiegare ai bambini cosa succede quando cambiamo l'ora è utile per diverse ragioni. Può infatti aiutare a:
- Ridurre la confusione: i bambini, soprattutto i più piccoli, possono percepire disorientamento. Se invece capiscono che l'ora "mobile" non è un errore ma una convenzione accettata da tutti, possono accettarla più serenamente.
- Gestire meglio i disagi: il cambio d'ora non è per tutti indolore: nei giorni successivi possono manifestarsi difficoltà nel dormire, svegliarsi presto, stanchezza, irritabilità, sbalzi d'umore. Nelle notizie pediatriche si segnala che nei bambini il ritmo sonno-veglia è più sensibile al cambiamento, e potrebbe esserci qualche giorno di adattamento. Ad esempio, con il ritorno all’ora solare i bambini possono svegliarsi prima del previsto, nonostante non abbiano dormito più del solito, oppure avere difficoltà nel riaddormentarsi la sera. Parlandone prima, si può ridurre l'ansia, la resistenza a dormire, la frustrazione.
- Promuovere il senso del tempo e delle stagioni: è un'occasione didattica: si può introdurre il concetto che il tempo non è una cosa fissa, ma che "si adatta" con le stagioni, che le giornate cambiano, che il Sole si comporta in modo diverso nei mesi freddi e nei mesi caldi. Un bambino può imparare che non tutte le ore sono uguali e che anche il tempo che leggiamo sui display dei dispositivi o sui quadranti degli orologi è solo una convenzione pratica.
- Favorire l'autonomia nella gestione della routine: se il bambino conosce il perché del cambiamento, sarà più tranquillo quando lo si inviterà ad andare a letto prima o a svegliarsi, e potrà collaborare a piccole modifiche (come anticipare il momento della nanna). Spiegarlo con calma e chiarezza dà al bambino un piccolo riferimento in cui riconoscersi e lo rende parte attiva del cambiamento, invece che subirlo.
Consigli utili per aiutare i bambini ad abituarsi all'ora solare
Per accompagnare i più piccoli nel passaggio all'ora solare è importante procedere con gradualità. Nei giorni che precedono il cambio, può essere utile anticipare leggermente la routine serale, spostando la nanna di dieci o quindici minuti per volta. Questo aiuta il corpo ad adattarsi progressivamente al nuovo ritmo, riducendo gli effetti che il cambio può provocare. Anche mantenere rituali serali costanti – come la lettura di una storia, un bagno caldo o un momento di coccole – aiuta a trasmettere sicurezza. I bambini riconoscono in questi gesti la continuità, anche quando l'orologio cambia. La luce naturale gioca un ruolo fondamentale. Al mattino è bene aprire le finestre e far entrare la luce, perché favorisce il risveglio e la regolazione dell'orologio biologico. La sera, invece, conviene abbassare le luci e limitare l'uso di schermi: la luce artificiale, soprattutto quella blu, può interferire con la produzione di melatonina e ritardare il sonno.
Se il bambino fa ancora il riposino pomeridiano, non serve eliminarlo subito: meglio mantenerlo, accorciandolo se necessario, per evitare un'eccessiva stanchezza. Nei primi giorni dopo il cambio è normale che il sonno sia un po' irregolare. Con pazienza e costanza, nel giro di una settimana la maggior parte dei bambini si sarà già abituata. Infine, è importante parlare del cambiamento con parole semplici. Spiegare che l'orologio torna indietro perché le giornate si accorciano e così possiamo avere più luce al mattino li aiuta a dare un senso a ciò che accade. Un piccolo disegno con un orologio o utilizzare la metafora del Sole" che si sveglia prima" può rendere tutto più chiaro e divertente.