video suggerito
video suggerito

“Oltre a leggere le storie, bisogna parlarne e fare domande ai bambini”: l’esperta spiega perché

La lettura condivisa è molto più di un momento piacevole: rafforza il linguaggio, le emozioni e il legame tra genitori e figli. Ma il vero valore per lo sviluppo dei più piccolo emerge quando la storia diventa dialogo. Lo ha spiegato la ricercatrice e dicente universitaria Fufy Demissie, che ha ricordato come le domande e le riflessioni sui racconti aiutino i bambini a sviluppare pensiero critico, vocabolario e capacità comunicative.
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

La lettura condivisa è un tassello fondamentale per la crescita dei bambini: stimola il linguaggio, rafforza il legame con i genitori e alimenta immaginazione ed emozioni. Ma non è tutto. A fare davvero la differenza è ciò che accade subito dopo, ossia il momento in cui i genitori e i loro piccoli si trovano a discutere insieme delle storie appena lette. A ricordarlo è Fufy Demissie, docente di educazione della prima infanzia alla Sheffield Hallam University, che in un recente articolo comparso sul sito The Conversation ha ricordato come l'appuntamento dello story time – sia essa la favola della buonanotte o un ritaglio della giornata in cui uno o entrambi i genitori si mettono a leggere con i figli – non sia soltanto un'esperienza piacevole per la famiglia. Leggere ad alta voce rappresenta infatti un'occasione di rafforzamento delle competenze – linguistiche, emotive e sociali – che diventa ancora più efficace se seguita da conversazioni e domande su quanto ascoltato.

Oltre la lettura: il valore del dialogo

Leggere ad alta voce significa gettare le basi per la futura alfabetizzazione, ma il valore di questa pratica è ben più vasto. Per amplificare i benefici dello "story time", Demissie ha infatti indicato l'esistenza di una pratica specifica: la lettura dialogica, ossia tratta di trasformare la lettura in una conversazione, ponendo domande ai bambini e stimolandoli a riflettere sulla storia. "Chiedere cosa è successo, perché un personaggio ha fatto una scelta o come si sarebbero comportati loro permette di sviluppare un pensiero critico e un linguaggio più ricco", ha spiegato Demissie.

leggere insieme

A supporto della sua tesi, la ricercatrice ha anche citato uno studio del 2000 condotto su 36 bambini con ritardi nell'acquisizione di un vocabolario molto: al termine dell'esperimento, i piccoli che avevano partecipato a sessioni di lettura dialogica avevano migliorato la propria situazione molto più di chi invece si era limitato all'ascolto.

Una competenza del futuro lungo termine

Le conversazioni sulle storie non arricchiscono solo il lessico. Migliorano la motivazione alla lettura, il piacere del libro, la fiducia dei genitori nel proprio ruolo educativo e il legame affettivo con i figli. Sul piano scolastico, la lettura dialogica diventa un allenamento prezioso per quella che Demissie ha chiamato "l'oratoria dei bambini" ("oracy"), ossia la capacità di esprimersi, ascoltare e comunicare in modo efficace, che gli studiosi hanno identificata come una delle aree chiave per lo sviluppo dei bambini nel periodo tra gli 0 e i 5 anni. Eppure, ha sottolineato la professoressa, spesso il mondo scuola sottovaluta le potenzialità di questa pratica e dedica poco tempo alle storie condivise.

Ecco perché i genitori devono conoscere l'utilità della lettura dialogica e, se possibile, introdurla nella propria routine quotidiana, portando i bambini a riflettere sulle situazioni appena ascoltate ("Cosa vedi in questa pagina? Cosa pensi accadrà al protagonista?") e incitandoli a esprimere commenti ("Ti è piaciuta la storia?Cosa pensi della fine?"). Simili stimoli possono portare benefici tangibili per il lessico, la creatività e la capacità di ascoltare e mantenere l'attenzione.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views