“Non sembrano tue figlie”: lo sfogo di un papà contro i commenti razzisti dei social

Thomas Dimery, 42 anni, vive a Bristol, nel Regno Unito, e da tempo racconta sui social la sua vita quotidiana insieme alle due figlie di nove e tre anni. I suoi post, pieni di leggerezza e complicità familiare, sono molto apprezzati dagli utenti, ma attirano anche commenti offensivi sul colore della pelle delle bambine, diverso da quello del padre e della madre: "Non possono essere tue figlie, sono nere". Dopo l’ennesima frase di questo tipo, Thomas ha deciso di rompere il silenzio e parlarne apertamente, spiegando in un video su Instagram quanto quelle parole lo feriscano: "Mi tocca nel profondo quando qualcuno mette in dubbio che le mie figlie siano biologicamente mie".
Una famiglia nata dalle difficoltà
Thomas e sua moglie Sharon, 37 anni, originaria dello Zimbabwe, sono genitori orgogliosi delle loro figlie, soprattutto perché il cammino per costruire la loro famiglia è stato tutt'altro che semplice. Come raccontato dallo stesso Thomas sia nel video che in una successiva intervista rilasciata al sito di Newsweek, la coppia ha dovuto affrontare due gravidanze extrauterine – conclusesi con altrettanti aborti – prima di riuscire ad avere la loro primogenita, e altri due aborti spontanei prima della nascita della seconda figlia. "Anche se l’adozione è un gesto meraviglioso, per noi era importante riuscire ad avere figli biologici, dopo tutto ciò che Sharon aveva affrontato", ha spiegato Thomas. Anche durante la seconda gravidanza, Sharon ha avuto diverse complicazioni, ma la nascita della piccola ha restituito alla famiglia la serenità e il desiderio di raccontarsi sui social.
Il pregiudizio nella vita di tutti i giorni
Se Thomas è il bersaglio di commenti sui social, Sharon subisce spesso episodi di razzismo dal vivo. "In un negozio, la nostra bambina più piccola l'ha chiamata ‘mamma'. Un'anziana signora bianca ha risposto: ‘Non è tua madre'", ha raccontato su Instagram. Sharon, ha spiegato il marito, si è purtroppo abituata a queste situazioni e preferisce sorridere e allontanarsi. Per lui, invece, è più difficile ignorare certe parole.
"Non capisco perché la gente non possa accettare il fatto che le mie bambine abbiano una pelle diversa da quella dei genitori", ha proseguito Thomas prima di concludere con un'amore constatazione: "Questa però è Internet e sarà sempre così". Sui social, molti utenti hanno espresso solidarietà alla coppia, condividendo esperienze simili. "Mi hanno detto di smettere di toccare un bambino in un negozio. Era mio figlio", ha scritto una donna afroamericana, sottolineando quanto ignoranza e stereotipi continuino a influenzare la percezione delle famiglie multietniche.