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“Mi sono sentita tradita”: il video di una madre contro le verità mai raccontate sul post partum

Dopo anni di infertilità, Kanami Anderson è diventata madre e ha deciso di raccontare sui social il lato meno noto del post parto: solitudine, fatica e senso di fallimento. Il suo video è diventato virale, raccogliendo centinaia di testimonianze di donne che si sono sentite comprese e accumunate dalle tante difficoltà incontrate.
A cura di Niccolò De Rosa
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"Ci sono tante cose del post partum di cui nessuno parla". Inizia così il post che, in questi giorni, ha reso virale Kanami Anderson, diventata mamma a 42 anni dopo un lungo percorso di infertilità e fecondazione assistita. Su Instagram, la donna ha condiviso una riflessione sincera su come molti aspetti della gravidanza e del periodo successivo al parto vengano spesso ignorati da una narrazione che dipinge la maternità come un'esperienza esclusivamente meravigliosa e appagante. Tra i temi affrontati, uno in particolare ha colpito nel segno: la solitudine, uno degli aspetti più duri e meno raccontati del diventare madre.

"Nessuno me lo aveva detto"

Il video è nato da una conversazione tra Kanami e un'amica, anch'essa madre, dove entrambe si sono reciprocamente sfogate riguardo la totale impreparazione psicologica riguardo gli stravolgimenti che la nascita di un figlio comporta. "Mi sono sentita tradita", ha esclamato Kanami nel video. Tradita da una una narrazione incompleta, che tace la fatica, il dolore, l’isolamento. Nessuno – né i medici, né gli esperti, né i tanti raccontu su Internet – l'aveva preparata alla reale intensità del parto e al crollo emotivo che ne sarebbe seguito. Una condizione ulteriormente peggiorata dalla sua situazione personale.

Dopo aver lasciato il Messico per motivi di lavoro e trasferitasi in California con la famiglia, Kanami si è infatti ritrovata senza il supporto di una rete vicina. I primi aiuti sono presto venuti meno, e nel momento in cui le persone intorno a lei iniziavano a incoraggiarla con frasi come "Ce la farai!", lei stava già crollando.

Una maternità sempre più isolata

"Molte donne hanno una rete solida, ma tante altre no", ha spiegato Anderson e i un mondo sempre più frentico e frammentato, dove le famiglie si allontanano e il legame con la comunità si affievolisce, molte mamme finiscono per affrontare il post da partum da sole, anche quando il partner c'è ed è presente. La solitudine di cui parla Kanami non è infatti un isolamento fisico, ma una sorta di alienazione che estrae le madri dalla realtà e le relega in un angolo, ad allattare e a badare al neonato, mentre il resto del mondo continua a vivere la propria vita. in tale contesto, per Kanami quelle frasi ottimistiche sul "godersi il neonato" non solo non la confortavano, ma suonavano come uno schiaffo. A lei non serviva conforto, ma condivisione e comprensione.

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Dal crollo alla rinascita: quando il sonno fa la differenza

Raggiunta dai cronisti di Newsweek dopo il successo del video, Kanami ha raccontato come primi mesi da madre l'avessero lasciata sfinita e svuotata. Unn primo segnale di svolta è però arrivato con il ritorno del sonno. Grazie all’aiuto della suocera, la coppia è riuscita ad abituare la bambina a dormire nella propria stanza. "Dormire ha cambiato tutto. Ho ricominciato a sentirmi me stessa, a pensare con lucidità e a fidarmi del mio ruolo di madre", ha spiegato. Quella fiducia non è però arrivata subito, ma lentamente, nel tempo. È stato un processo di ricostruzione personale, di riscoperta.

Dopo il suo sfogo, Kanami è stata sommersa da messaggi di ringraziamento e supporto, ma non sono mancate le critiche, con alcuni che la accusavano di ingenuità o vittimismo.Proprio queste reazioni le hanno però confermato quanto ci sia ancora bisogno di rompere il silenzio. "Mi hanno ricordato perché sto facendo tutto questo", ha detto. "Abbiamo bisogno di guarire, non solo individualmente, ma come collettività".

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