Lo strano trucco di una madre per trattare le lamentele dei figli: “Così diventano più responsabili”

In un’epoca in cui i genitori cercano sempre nuovi metodi per crescere figli autonomi e consapevoli, una madre americana ha recentemente condiviso con una tecnica decisamente inusuale per placare le lamentele dei figli piccoli quando si è in macchina o fuori di casa. L’idea? Invece di correre subito in soccorso davanti alle lagnanze dei figli, lascia che siano loro ad assumersi le piccole responsabilità quotidiane. Un approccio che ha suscitato curiosità, approvazione, ma anche più di qualche critica.
Un trucco per smettere di lamentarsi
Chelsea Lensing, insegnate di un college privato e madre di due bambini, ha raccontato in un video diventato virale su TikTok il suo stratagemma preferito per zittire i classici borbottii da sedile posteriore come "Mamma, ho fame!" o "Mamma, mi annoio". La sua tattica è infatti quella di capovolgere la situazione con una semplice domanda, spostando l'attenzione sulle scelte dei fgili: "Hai portato uno snack?" oppure "Hai preso la tua borraccia?".
Come specificato dalla stessa Lensing, l'obiettivo di un simile approccio non è ovviamente il desiderio di negare qualcosa ai figli né istituire un regime di terrore dove le lamentele sono messe fuori legge, ma parte da un’intenzione educativa ben precisa. "Prometto che non lascio i miei figli morire di fame", ha chiarito, sottolineando che si tratta di un metodo applicato solo in contesti specifici, quando i bambini sono già stati avvertiti di cosa faranno nel ore successive e hanno modo di scegliere come prepararsi.
Prima di uscire, infatti, la stessa Lensing ricorda ai piccoli la possibilità di portarsi dietro qualcosa da mangiare, da bere o con cui svagarsi durante i momenti morti, come il viaggio in auto o l'attesa nello studio del pediatra. Se quindi il bambino rifiuta e poi si pente, iniziando a piagnucolare quando si è ormai fuori casa, la madre non si affanna troppo per stoppare il capriccio, ma lascia che le conseguenze delle sue decisione gli insegni la lezione. È così che la figlia di tre anni, durante un viaggio, si è ritrovata senza la bambola tanto desiderata. "La prossima volta la porterò anch’io", ha detto con convinzione. Imparare dai propri errori, anche da piccoli, può davvero essere più efficace di mille raccomandazioni.
Piccoli gesti, grandi insegnamenti
Nonostante l’approccio abbia ricevuto lodi da molti genitori e insegnanti – "Si capisce subito quando un bambino non è mai stato responsabile di nulla", ha commentato un’educatrice – non sono mancate le perplessità. Alcuni utenti ritengono che a tre anni sia ancora troppo presto per simili lezioni, ritenendo l'approccio di Lensing troppo duro per bimbi così piccoli. Altri hanno anche ricordato di aver vissuto sulla propria pelle esperienze simili, senza però trarne troppo giovamento: "La mia mamma boomer diceva cose del genere e generava in me molta ansia perché dovevo ricordarmi di prendermi cura di me stessa e mi sentivo abbandonata", ha scritto una donna. Per Lensing però il suo metodo non priva i figli di nulla, ma anzi serve a dar loro fiducia e infondere un utile senso di responsabilità. In fondo, anche dimenticare uno snack può diventare una lezione importante.