La proposta di adozione: così bambini e ragazzi commuovono su TikTok

Negli ultimi mesi TikTok si è riempito di video strappalacrime che fanno incetta di commenti e condivisioni di storie toccanti. Niente balletti o sketch comici, ma momenti autentici e profondamente umani, con bambini e ragazzi che, spesso con voce tremante e occhi pieni di emozione, chiedono ai compagni dei loro genitori biologici di adottarli legalmente. Un gesto non solo simbolico, ma di grande significato affettivo e giuridico, che trasforma il patrigno o la matrigna in un genitore a tutti gli effetti.
Come spesso accade sui social, il trend è nato negli Stati Uniti, dove la "adoption proposal" ("proposta di adozione") si ispira alla più classica proposta di matrimonio, con bigliettini scritti a mano, scatole a sorpresa e, inevitabilmente, lacrime di gioia al momento dell'annuncio.
La proposta di adozione, il trend commovente su TikTok
Il fenomeno, partito dagli Stati Uniti, ha rapidamente conquistato anche l’Europa e l’Italia. Gli hashtag #adoptionstory e #adoptionproposal contano ormai centinaia di milioni di visualizzazioni, e dietro ogni video c'è una storia diversa che spesso racconta un passato difficile e il desiderio di rendere ufficiale quel legame di affetto e cura costruito con un adulto che ha saputo esserci davvero.
Tra i casi diventati virali, quello di una ragazza di 15 anni che ha consegnato al patrigno una lettera nascosta in una cornice con la frase "Will you adopt me?" ("Mi vuoi adottare"). L’uomo, incredulo, ha iniziato a piangere prima ancora di riuscire a rispondere. Oppure il video di un bambino di otto anni che, durante la festa del papà, ha consegnato al compagno della madre una maglietta con scritto "Official Dad" ("Papà ufficiale"). A volte però avviene anche il contrario: è il caso di Raul Arana, un barbiere di San Francisco che nel febbraio 2025 è diventato virale dopo che la moglie ha condiviso sui social il filmato nel quale l'uomo era riuscito a trovare il coraggio per chiedere al figliastro – nato da una precedente relazione della moglie – se volesse essere adottato.
Come funzionano queste adozioni in Italia
Anche nel nostro Paese esiste la possibilità per il nuovo partner di adottare il figlio del compagno o della compagna biologica. Si tratta dell'adozione in casi particolari, disciplinata dall'articolo 44 della legge 184 del 1983 – la legge che regola le adozioni in Italia – che mira a tutelare i legami affettivi già consolidati all’interno di famiglie ricostituite o situazioni di particolare fragilità. Questa forma di adozione riconosce giuridicamente il rapporto che si è creato tra il minore e il nuovo genitore, quando la convivenza e l'affetto hanno già dato vita a un legame familiare stabile. L’adozione può essere richiesta in diversi casi, tra cui:
- quando il minore è legato da parentela fino al sesto grado o da un rapporto stabile e duraturo con l'adottante (ossia colui che adotta), anche se nato durante un periodo di affidamento prolungato, e sia orfano di entrambi i genitori;
- quando l'adottante è il coniuge del genitore biologico o adottivo del minore (è il caso tipico del patrigno o della matrigna);
- quando il minore presenta una disabilità fisica, psichica o sensoriale che comporta difficoltà di apprendimento o integrazione sociale;
- quando vi è impossibilità di affidamento preadottivo, cioè quando non è possibile procedere con l’adozione ordinaria.
In molti di questi casi, la legge consente l’adozione anche a persone non coniugate, quindi anche a single, se si tratta di figure affettivamente significative per il minore. È fondamentale, tuttavia, che i genitori biologici – se in grado di farlo – diano il loro consenso all'adozione.
Dal punto di vista legale, il legame con la famiglia di origine non viene interrotto: il minore mantiene i rapporti giuridici con i parenti biologici, mentre acquista nuovi diritti verso l'adottante, tra cui l'equiparazione ai figli nati nel matrimonio nella successione ereditaria. In genere, il cognome dell'adottante si aggiunge a quello dell'adottato, come segno di continuità e unione, mano che l'adottato, una volta diventato maggiorenne, non voglia modificare i propri dati anagrafici. A differenza dell’adozione ordinaria, però, quella "in casi particolari" può essere revocata in situazioni gravi e specifiche previste dalla legge.