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La frase da usare se il figlio entra in camera durante il sesso: “Si sposta l’attenzione e si offre una lezione”

Può capitare che un figlio entri in camera nei momenti più intimi ma per evitare imbarazzi e incomprensioni è bene gestire la situazione senza drammi. L’ex insegnante di educazione sessuale Kathleen Hema spiega come insegnare a bussare e usare parole semplici, possa trasformare l’inconveniente in un’occasione per educare al rispetto della privacy,
A cura di Niccolò De Rosa
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Non è raro che in casa, quando finalmente regna il silenzio e i genitori si concedono un attimo di intimità, la porta della camera si apra all’improvviso. Un bambino in cerca di conforto o con un banale bisogno interrompe la scena, lasciando gli adulti imbarazzati e senza parole. Episodi del genere non sono certo nuovi: un tempo si faceva finta di nulla e non se ne parlava più, ma oggi molti scelgono di affrontare la questione con maggiore apertura e onestà. Insegnare ai figli il rispetto dei confini può partire anche da questi momenti inattesi, ma come si fa a trovare le parole giuste? Kathleen Hema, un' ex insegnante di educazione sessuale, ha recentemente proposto una soluzione che punta a normalizzare "l'incidente" e a trasformarlo una preziosa lezione.

Non farne un dramma

Intervistata dall'HuffPost del Regno Unito, Hema ha spiegato che la prima regola in situazioni di questo tipo è non considerare l’episodio più grave di quel che è o provare a balbettare qualche scusa improvvisata. Il risultato spesso è solo quello di peggiorare le cose. "Non deve essere invece un grosso problema", rassicura Hema. Secondo la sua esperienza, la gestione di questi momenti parte da una regola semplice: educare fin dai primi anni i figli al rispetto dei confini. Ad esempio, insegnare ai bambini a bussare prima di entrare in una stanza è un gesto piccolo ma fondamentale. Vale per il bagno, per la camera da letto dei genitori, ma anche per la loro stessa stanza, perché il rispetto della privacy deve essere reciproco.

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Come rispondere in modo semplice e positivo

Se il bambino entra in camera durante un momento di intimità, Hema suggerisce di mantenere la calma e di rispondere subito con un tono tranquillo. Un esempio? Chiedere semplicemente se va tutto bene o se è entrato in camera perché qualcosa l'ha spaventato. Spesso i più piccoli risponderanno con un semplice "sì" o diranno di aver sentito un rumore. A quel punto si può aggiungere qualcosa tipo: "Ok, però non ho sentito bussare. È importante bussare prima di entrare in una stanza chiusa. Vuoi provare a tornare fuori e bussare?" Questa breve interazione aiuta i genitori a ricomporsi e, soprattutto sposta l'attenzione sulla necessità di imparare a bussare per non invadere la privacy altrui. In questo modo, quando che il bambino sarà ritorntato sui propri passi e avrà bussato, i genitori dopo averlo invitato entrare, potranno lodarlo ("Bravo, grazie per aver bussato!") e avviare la conversazione come se nulla fosse successo.

Perché i bambini spesso non fanno domande

Secondo Hema, nella maggior parte dei casi i bimbi molto piccoli non si soffermano sull’accaduto. Non hanno davvero capito cosa hanno visto o non l’hanno nemmeno notato. Spesso cercano solo un bicchiere d’acqua o hanno bisogno di un altro genitore per rassicurarsi. Per questo è importante riportare subito la conversazione al motivo per cui sono entrati: "Hai bisogno di qualcosa?". Un esempio concreto di come trasformare un potenziale momento di imbarazzo in un normale scambio genitore-figlio.

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Se servono spiegazioni in più

Con i bambini un po’ più grandi – ad esempio in età scolare – qualche domanda più diretta può arrivare. È piuttosto comune che un figlio chieda cosa stesse accadendo o – viste le posizioni dei corpi – se qualcuno si stesse facendo male. In quel caso Hema consiglia una risposta rassicurante e chiara ,tipo: "Quando gli adulti sono soli a volte fanno delle attività da grandi. Può essere sembrato strano o scomodo, ma stiamo bene".

Non è poi necessario nominare esplicitamente la parola "sesso" nel tentativo di avviare una conversazione franca e libera da tabù. La chiarezza va sempre bene, tuttavia per fare certi discorsi bisogna essere sicuri che i bambini siano pronti a capire. Parlare di "attività da adulti" può pertanto aiutare i piccoli a inserirlo nella lista di cose che sanno già essere riservate ai grandi: come bere il caffè o guidare l’auto.

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