Insegnante rivela i tre regali perfetti che le piacerebbe ricevere a fine anno: “Utili e restano nel tempo”

Con la fine dell’anno scolastico, tra video della recita da condividere e proposte per organizzare la tradizionale pizzata di classe, nelle chat dei genitori uno dei temi più discussi riguarda l'annoso dibattito sulla domanda se sia giusto o meno fare un regalo all’insegnante dei propri figli. Un gesto di riconoscenza sentito da molti, ma che talvolta può trasformarsi in un piccolo grattacapo: è giusto farlo? Cosa scegliere? E quanto spendere? Una maestra britannica ha condiviso su TikTok la sua opinione in merito, aprendo un vivace dibattito online.
Il consiglio di una maestra
Ivy, docente di scuola primaria e molto seguita sui social ha recentemente pubblicato un video in cui ha condiviso tre semplici idee che, da insegnante, la farebbe molto piacere ricevere. Secondo lei, tra i regali più graditi ci sono oggetti utili e che possono rendere più facile la vita di un docente, come un quaderno, ottimo per annotare idee e appunti al volo o una borsa pieghevole o una shopper bag resistente, perfetta per trasportare libri e materiali scolastici. Oltre a questi due "strumenti di lavoro", Ivy ha però citato anche un terzo regalo il cui valore non risiede nella praticità, ma nello spirito con cui viene realizzato: un biglietto scritto a mano da parte di tutti i bambini della classe. Quest’ultimo, ha spiega Ivy, è il suo preferito in assoluto, perché "è personale, sincero e resta nel tempo".
Pareri contrastanti
Il video, che ha ottenuto migliaia di visualizzazioni in pochi giorni, ha acceso il confronto tra genitori. Alcuni hanno apprezzato la sincerità e la praticità dei consigli, ritenendo le proposte semplici, economiche e affettuose. Altri, però, hanno criticato l’idea che gli insegnanti esprimano preferenze su ciò che vorrebbero ricevere, trovando tale atteggiamento di cattivo gusto.
Nei commenti, non sono mancati pareri netti: "Bisognerebbe smetterla", ha scritto un utente, temendo che simili idee possano innescare una sorta di "gara al regalo più bello" tra genitori. Qualcuno ha fatto notare come nessun altro mestiere riceva doni "solo perché l’anno è finito", mentre un altro utente ha rincarato la dose: "Mai fatto un regalo a un insegnante, siete pagati per fare il vostro lavoro".
Riconoscere l’impegno, senza obblighi
A chi critica l’usanza, Ivy ha però voluto rispondere con equilibrio e pacatrzza: "È una scelta personale. Ma se qualcuno vuole riconoscere la dedizione che serve per educare la prossima generazione di medici, ingegneri, autisti… dovrebbe poterlo fare senza essere giudicato". Il punto, quindi, non è obbligare nessuno né alimentare la competizione tra famiglie. Il senso del regalo – grande o piccolo che sia – è tutto nel pensiero che lo accompagna. E, a volte, basta davvero poco, come una frase scritta con il cuore che può valere più di qualsiasi omaggio costoso.