I tre motivi per cui dovemmo accogliere i nonni come a Singapore: “Così diventano parte della squadra”

Siamo cresciuti pensando ai nonni come a figure naturalmente portate ad aiutare i figli, al contrario, a ingombranti presenze che elargiscono consigli non richiesti e velate critiche ai "nuovi" metodi educativi. In molti casi l’aiuto dei senior in famiglia oscilla fra la pretesa e la sopportazione, senza riconoscere il loro valore reale. In alcuni Paesi del mondo però, i nonni sono riusciti a inserirsi con maggiore armonia all'interno delle dinamiche familiari, reinventando il loro apporto nel rapporto con figli e nipoti.
La giornalista e madre di due bambine Marina Lopes, ha infatti recentemente raccontato sull'HuffPost ciò che ha potuto osservare come corrispondente estera a Singapore, dove i nonni non rappresentano quasi mai un problema da arginare, ma il collante che sigilla il nucleo familiare, permettendo ai genitori di respirare e ai bambini di crescere circondati da più affetto. Dal suo reportage sono emerse in particolare tre lezioni semplici ma rivoluzionarie che, se importate nella nostra società, potrebbero alleggerire le giornate delle madri e dei padri lavoratori e restituire dignità, anche economica, a una generazione troppo spesso data per scontata.
Cedere il controllo senza perdere l’autorevolezza
A Singapore un bimbo su due, già a 18 mesi, passa la maggior parte della giornata con i nonni, mentre i genitori lavorano. Le madri intervistate da Lopes hanno imparato a scegliere loro "battaglie": tollerano un ghiacciolo prima di cena o cinque puntate di di fila di un cartone animato, pur di concentrare l’energia sui divieti che contano davvero. "Un po’ di flessibilità oggi", ha spiegato una mamma, "vale una montagna di serenità domani". L’idea di fondo è che qualche variazione sul metodo educativo non mina l’autorità dei genitori; al contrario, allena i bambini a destreggiarsi tra regole diverse, rendendoli più adattabili.

Partire da compiti semplici e concreti
Chi teme conflitti può “dosare” la presenza dei nonni assegnando incarichi puntuali, consiglia la giornalista. C’è chi affida al padre anziano la sola cura della biancheria o chi, vivendo distante, coinvolge la nonna in una videochiamata ogni sera per leggere insieme una fiaba ai nipoti. Un esempio citato da Lopes riguarda un suocero inizialmente "relegato" al compito del lavaggio dei denti che, dopo aver acquisito fiducia, oggi gestisce l’intero rituale della nanna. Una promozione simile a quelle cui si potrebbero assistere all'interno di un'azienda. Dopotutto, proprio come nel mondo del lavoro, il successo – ossia costruire routine solide senza travolgere l’equilibrio familiare – si ottiene con dedizione e impegno duraturo.
Riconoscere il valore, anche economico, dei nonni
Per noi occidentali – soprattutto in Italia – potrebbe sembrare una stranezza, ma in cambio del loro impegno, molte famiglie singaporiane versano ai nonni un assegno mensile di qualche centinaio di dollari. Per quanto all'inizia possa sembrare fuori luogo pagare un familiare per un qualcosa che viene fatto volontariamente per affetto e desiderio di aiutare, questo gesto nasconde in realtà un messaggio molto prezioso: il tempo degli anziani è prezioso quanto quello di una babysitter, se non di più.

Una nonna ha ad esempio confidato a Lopes che quel contributo le permette di "offrire il gelato ai nipoti senza chiedere soldi ai loro genitori" e alimenta un senso di parità che disinnesca le classiche lotte di potere intergenerazionali. Un modello difficilmente replicabile in Occidente, anche perché molto spesso sono proprio i più anziani a dare una mano economica ai figli. Tuttavia, secondo la giornalista è comunque possibile imitarne il principio sostituendo il pagamento in denaro con la copertura di alcune spese mirate, come cibo, la benzina o il costo delle esperienze vissute insieme ai nipoti, per rendere più tangibile il riconoscimento a nonne e nonni.