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I consigli dell’ex maestra per scegliere l’asilo giusto: “Attenzione a queste 5 red flag”

Una mamma ed ex-insegnante di asilo nido ha condiviso su TikTok alcuni suggerimenti sugli aspetti da tenere maggiormente in considerazione quando si sta valutando una struttura d’infanzia per il proprio figlio: “Se questi elementi non vi convincono, alzatevi e andatevene”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Credits: TikTok/@heather_motherhood e Istock.
Credits: TikTok/@heather_motherhood e Istock.

Quando arriva il momento di scegliere l’asilo nido, è normale per un genitore voler offrire al proprio bambino un ambiente sicuro, stimolante e sereno in cui iniziare a muovere i primi passi fuori dalle mura domestiche. Tuttavia, davanti a un’ampia offerta di strutture, può diventare difficile orientarsi. Per questo motivo Heather, un'ex maestra d’asilo inglese con alle spalle otto anni di esperienza – e oggi mamma a tempo pieno – ha deciso di condividere sui social alcuni campanelli d’allarme da tenere d’occhio durante la visita a un nido.

Igiene e pulizia al primo posto

Il primo aspetto da considerare è, secondo Heather, la pulizia della struttura. L'ex-insegnante ha invitato i genitori a non limitarsi a una visita superficiale, ma ad "annusare l’aria" e osservare con attenzione gli ambienti, in particolare i bagni e i fasciatoi dove avverranno i cambi dei pannolini. "Se qualcosa non vi convince mentre siete lì a guardare, chiedetevi come possa essere quando non ci sono genitori in visita", ha spiegato. Un ambiente curato e igienico è il minimo che si possa pretendere da un luogo in cui i bambini trascorrono molte ore della giornata.

Personale che va e viene? Un brutto segnale

Dopo essersi fatti una chiara idea della struttura, i genitori dovrebbero poi fare qualche domanda mirata (magari informandosi prima della visita con altre famiglie già iscritte all'asilo) per valutare la stabilità del personale. L’eccessivo turn-over, con maestre che vanno e vengono ogni anno, non solo può indicare malessere interno o condizioni di lavoro poco favorevoli, con ovvie ripercussioni dirette sulla qualità dell’educazione offerta, ma alla lunga potrebbe anche finire per disorientare il bambino che ogni pochi mesi si troverebbe a doverriprendere confidenza con un nuovo adulto sconosciuta. Heather consiglia pertanto di chiedere da quanto tempo lavorano lì gli educatori e quale formazione abbiano ricevuto. "Voi state per affidare vostro figlio a queste persone, è giusto voler sapere tutto di loro", ha affermato.

bimbi all'asilo nido

Come interagiscono con i bambini?

Il terzo indicatore da tenere in considerazione, ha proseguito Heather, è ovviamente osservare le interazioni tra il personale e i piccoli. Secondo Heather, gli educatori dovrebbero mostrarsi attenti, pazienti e delicati. Episodi di maltrattamento, purtroppo, non sono solo eccezioni. Il 30 aprile scorso, ad esempio, l'ex titolare di un asilo nido è stata condannata in primo grado dal tribunale di Bergamo a quattro anni e sei mesi per maltrattamenti nei confronti di quattro bambini che frequentavano la struttura. "È per questo – sottolinea l'ex educatrice – che è importante guardarsi intorno e prestare attenzione a ciò che accade davvero nella struttura".

Formazione adeguata del personale

La presenza di educatori qualificati è un ulteriore criterio da non trascurare mai. Un nido che impiega prevalentemente personale non formato può compromettere lo sviluppo del bambino e la gestione delle sue esigenze quotidiane. Cosa potrebbe succedere se, ad, esempio, un educatore o un'educatrice poco attenta, non sapesse come far dormire in sicurezza i bimbi durante l'ora del riposino? Heather ha pertanto messo in guardia su questo aspetto fondamentale: "Se ci sono più operatori non qualificati che educatori formati, per me è un grosso problema".

Politiche chiare e risposte precise

Heather infine ha invitato i genitori a fare più domande possibili, anche a rischio di apparire petulanti. Informarsi sulle politiche della struttura – dalla gestione delle emergenze al rapporto numerico tra educatori e bambini – è un passaggio fondamentale e richiede il giusto tempo. In questo modo, se chi guida la visita non sa rispondere con professionalità e chiarezza, probabilmente è meglio valutare alternative. "Una risposta vaga o poco precisa – ha concluso – è per me un segnale d’allarme".

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