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“Feci un fioretto, se mi fosse arrivato il latte lo avrei donato ai neonati della tin”: una mamma donatrice

Nella Giornata mondiale del Latte Umano Donato Elena Sandini dirigente medico e mamma donatrice di latte ha spiegato a Fanpage.it quanto questa sostanza sia fondamentale per i bambini che si trovano in terapia intensiva neonatale.
A cura di Sophia Crotti
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donazione latte materno
Immagine di repertorio

Donare il latte umano significa dare la possibilità ai bambini che vivono i loro primi giorni o mesi di vita nei reparti di terapia intensiva neonatale, di ricevere una medicina potentissima, utile alla loro crescita sana e in forze.

Lo scorso anno, il 19 maggio, data in cui ricorre la Giornata Mondiale del Latte Umano Donato, la dottoressa Maria Luce Cioni, Neonatologa e responsabile medico della banca del latte dell'Ospedale Meyer, aveva specificato a Fanpage.it che il latte donato funziona come una terapia salva vita per i neonati fragili e che per tanto era importante sensibilizzare le famiglie sulla donazione affinché comprendessero che: "donare il latte è importante quanto donare gli organi". Quest'anno a prestare la sua testimonianza alle pagine di Fanpage.it è stata Elena Sandini, mamma donatrice di latte, che ha scelto di compiere questo gesto proprio perché, essendo un dirigente medico, vede con i suoi occhi quotidianamente il potere salvifico di questo latte per i bambini di cui si prende cura in terapia intensiva neonatale.

Quanti bambini in Italia ricevono il latte di cui hanno bisogno

Tutte le donne sane che hanno dato alla luce il proprio bambino e si rendono conto di avere una produzione di latte in eccesso rispetto alle esigenze del piccolo possono contattare una delle 44 banche di raccolta del latte materno distribuite sul territorio italiano per donare il loro prezioso nutrimento ai bambini che ne hanno bisogno. La Società Italiana di Neonatologia spiega infatti che il latte umano donato riduce i casi di enterocoloite necrotizzante, il tempo che i piccoli pazienti devono trascorrere in terapia intensiva neonatale e permette loro di avere una migliore tolleranza alimentare e di proseguire poi, con molta probabilità sempre con l'allattamento materno, quando la mamma sarà pronta.

I benefici di questo gesto sono molti, tuttavia, secondo l'ultimo rapporto realizzato dalla SIN le madri donatrici in Italia sono solo 1523, 10.000 i litri di latte raccolti e solamente un terzo dei piccoli degenti delle terapie intensive neonatali che ne avrebbero bisogno riesce a riceverlo. Proprio per questo il claim della giornata di sensibilizzazione del 2025 è "Donazione di latte umano: un gesto umanitario che alimenta la speranza" anche quella che sempre più donne decidano di donare il proprio latte materno in eccesso.

L'esperienza di Elena, medico e mamma donatrice

Elena Sandini lavorando nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'Ospedale Meyer, può vedere tutti i giorni con i suoi occhi quanto il latte umano donato sia una vera e propria medicina per i bambini le cui mamme non sempre hanno la montata lattea o la forza fisica e psicologica per allattarli. "Ho deciso di donare il mio latte materno proprio perché conoscevo l'importanza del gesto che stavo scegliendo di fare, pensando ai bimbi fragili che rimangono per qualche tempo nei nostri reparti" dice Sandini. La dottoressa ci spiega infatti che il latte materno donato ai bambini della tin, permette loro di risolvere svariate problematiche intestinali essendo più digeribile e tollerabile: "È a tutti gli effetti una medicina per loro, che spesso le loro mamme a causa del forte stress dovuto al parto prematuro e alla consapevolezza che i loro bambini sono ricoverati non riescono a dare".

tirarsi il latte
Immagine di repertorio

Sandini ha deciso di donare il suo latte anche per necessità, doveva tirarlo un po' per stimolarne la produzione che all'inizio non era tanta, un po' perché la sua bimba i primi tempi faticava ad attaccarsi al seno che per essere svuotato richiedeva dunque l'utilizzo del tiralatte. "Proprio mentre facevo i conti con la consapevolezza che il mio latte non era abbastanza ho deciso di fare un fioretto: avrei donato il latte se fossi riuscita a tirarmelo e ad averne in buona quantità". 

Questo gesto, che ci rivela essere del tutto semplice da fare, come altrettanto facile è mettersi in contatto con una banca del latte, si augura sia ripetuto da tutte le mamme che hanno la possibilità di donare il proprio latte materno. "Allattare è sicuramente un momento di unione con il proprio bambino, ma sapere che se non si riuscisse a farlo lo si potrebbe ricevere in dono penso sia meraviglioso".

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