video suggerito
video suggerito

Divorzio congiunto per Fedez e Chiara Ferragni: cosa prevede l’accordo e cosa cambia per i figli

Chiara Ferragni e Fedez hanno ufficialmente divorziato con una procedura congiunta, rapida e consensuale. Si tratta di una modalità che permette ai coniugi di stabilire insieme condizioni sui beni, il mantenimento e l’affidamento dei figli, così da chiudere il matrimonio senza ulteriori conflitti.
A cura di Niccolò De Rosa
116 CONDIVISIONI
Immagine

Il 21 luglio il Tribunale di Milano ha messo la parola fine al matrimonio tra Chiara Ferragni e Federico Lucia, in arte Fedez. La separazione, già avvenuta nei mesi scorsi, si è trasformata ora in un divorzio a tutti gli effetti. La coppia ha scelto la via del divorzio congiunto, ovvero una procedura consensuale, meno conflittuale e più rapida rispetto a quella giudiziale. Alla base si tratta di un accordo tra le parti che regola ogni aspetto della separazione, dai beni comuni al mantenimento – secondo gli accordi, per esempio, Fedez non dovrà corrispondere alcun assegno di mantenimento – fino all’affidamento dei figli.

Cos’è il divorzio congiunto e come funziona

In Italia esistono due modalità per divorziare: il divorzio congiunto e quello giudiziale (o contenzioso). Il primo, come nel caso di Ferragni e Fedez, avviene quando entrambi i coniugi, assistiti dai rispettivi legali, trovano un'intesa su tutte le condizioni della separazione. Questo include l'assegno di mantenimento, la gestione della casa coniugale, la suddivisione dei beni e – elemento centrale – l'organizzazione della vita familiare per i figli. La domanda di divorzio viene presentata congiuntamente al Tribunale, accompagnata da documentazione obbligatoria come lo stato di famiglia, l’atto di matrimonio, le dichiarazioni dei redditi e il verbale di separazione.

Il secondo caso, invece, riguarda quella tipologia di divorzio dove tra le due parti rimangono dei contenziosi da risolvere e spetta a un giudice decidere in merito a ogni condizione.

Immagine

Tempi più brevi e minore impatto emotivo

Uno dei vantaggi principali del divorzio congiunto riguarda le tempistiche: grazie alla normativa sul "divorzio breve", introdotta nel 2015, non è più necessario attendere anni per sciogliere legalmente un matrimonio. In caso di separazione consensuale, bastano sei mesi per accedere al divorzio. Per le separazioni giudiziali invece i tempi si dilatano in base alla conflittualità della separazione. Questo permette ai coniugi di chiudere formalmente il legame coniugale in tempi più rapidi e con costi contenuti, evitando lunghi contenziosi.

Cosa cambia nella gestione dei figli con l'affidamento congiunto

Nel caso di Ferragni e Fedez, l'accordo ha previsto l'affidamento congiunto dei figli. Questa modalità implica che entrambi i genitori condividano le responsabilità educative e decisionali, indipendentemente dal fatto che i minori vivano stabilmente con uno solo di loro — il cosiddetto "collocamento prevalente" — oppure trascorrano periodi alternati con ciascun genitore, secondo la formula del "collocamento paritario". Si tratta della soluzione più frequente nei divorzi consensuali, perché consente ai figli di mantenere un legame affettivo solido con entrambi i genitori.

Immagine

Diverso è invece l'affidamento esclusivo, che di solito viene disposto solo in casi particolari (quando ad esempio uno dei due genitori non è considerato idoneo a occuparsi dei figli), ma può comunque rientrare tra gli accordi di un divorzio congiunti se una delle due parti rinuncia pacificamente all'affidamento dei figli. La forma esclusiva conferisce infatti la responsabilità parentale solo alla madre o al padre. Anche in questo caso però, il genitore affidatario è tenuto comunque a far sì che l'ex-coniuge frequenti e partecipi alla vita dei figli, a meno che il Tribunale non riconosce gravi e oggettive ragioni per impedire a uno dei due ex di avvicinarsi ai minori.

116 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views