Coppia di genitori attaccata dagli hater per l’originale nome del figlio: “È un bimbo, non un cucciolo”

Nell’era dei social – dove ogni decisione personale può trasformarsi in dibattito pubblico – anche la scelta per il nome di un bambino può finire sotto i riflettori. È successo a Morgan e Lou, una giovane coppia che su TikTok ha voluto svelare il singolare nome del loro primo figlio, scatenando in poche ore l’entusiasmo di chi ama l’originalità e la dura critica di chi teme per il futuro del neonato. La loro storia, però, racconta molto più di un semplice vezzo: parla di ricordi condivisi, di musica che unisce e di un conflitto generazionale sul significato stesso di unicità.
Un nome nato sul giradischi
Nel video, Morgan ha raccontato che qualora fosse nata un bimba, lei e il marito avevano già pronto un nome perfetto – avrebbero optato per "Birdie Lou" – ma per un maschio serviva qualcosa "di altrettanto emozionante". Così la coppia, da sempre appassionata di musica, ha cominciato a passare in rassegna i vinili di casa finché il titolo di una canzone che aveva accompagnato il loro primo appuntamento non ha fatto scoccare la scintille: Pony del cantante sudafricano Orville Peck. Da lì l’idea di chiamare il piccolo Pony Ramone Presley, un omaggio combinato con il gruppo dei Ramones, ascoltati in loop all’inizio della gravidanza (Presley, invece è il cognome che, per una straordinaria coincidenza, è anche quello del king del Rock'n Roll, Elvis).
Per rivelare ai follower la loro scelta, Lou ha sollevato un body con il nome "Pony" stampato a caratteri cubitali mentre la scritta "welcome to the world" ("Benvenuto nel mondo") sigilla l’annuncio. Per i due genitori la scelta suona "bella e carica di significato", convinti che un nome possa raccontare la storia d’amore che ha portato alla generazione di una nuova vita.
I commenti social, fra ironia e preoccupazione
Nonostante la spensieratezza della coppia, la Rete non si è dimostrata altrettanto entusiasta. Centinaia di utenti hanno infatti accusato Morgan e Lou di aver condannato il figlio a una vita di prese in giro. Per molti, la scelta di chiamare un figlio come un equino – i Pony sono quei cavallini di statura ridotta che spesso vengono cavalcati dai bambini – è stata letta come un atto di egoismo e protagonismo da parte dei genitori. Qualcuno ha anche ricordato che i bimbi sono "futuri adulti, e non dei cuccioli".
Accanto agli haters è però sorto anche però un fronte di sostenitori della libera scelta. "Rimaniate fedeli alla vostra unicità" ha scritto un utente un utente, mentre un altro definisce Pony un nome "dolce e significativo", preferibile a nomi comuni che spesso vengono storpiati per ricercare un po' di originalità. Secondo diversi commentatori, crescere con un nome fuori dal coro può addirittura diventare un punto di forza, un segno distintivo da rivendicare con orgoglio.