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Violenze senza fine in Siria, gli osservatori Onu sospendono la missione (VIDEO)

L’annuncio del generale Mood secondo il quale è impossibile portare avanti il mandato delle Nazioni Unite considerate le inarrestabili violenze che si susseguono nel Paese. Manca, secondo il capo della missione, la volontà di trovare una soluzione pacifica.
A cura di Susanna Picone
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L’annuncio del generale Mood secondo il quale è impossibile portare avanti il mandato delle Nazioni Unite considerate le inarrestabili violenze che si susseguono nel Paese. Manca, secondo il capo della missione, la volontà di trovare una soluzione pacifica.

Continuano i bombardamenti ad Homs, in una Siria anche oggi sotto attacco e dove giorno dopo giorno si contano nuove vittime. Una Siria pericolosa al punto tale che sembra essere arrivata al capolinea la missione degli osservatori Onu presenti nel Paese col compito di monitorare il cessate il fuoco del 12 aprile scorso. L’annuncio della temporanea sospensione della missione arriva dal capo della stessa, il generale norvegese Robert Mood il quale ha parlato, dopo l’escalation di violenze degli ultimi 10 giorni, di una mancanza di volontà delle parti nel trovare una soluzione pacifica. Gli osservatori presenti sul territorio non condurranno dunque le loro ricognizioni e resteranno nelle loro basi fino a nuovo avviso: “La sospensione – ha reso noto Mood – sarà presa in esame quotidianamente. Le operazioni riprenderanno quando vedremo che la situazione sarà idonea per portare avanti le attività di cui abbiamo mandato”.

Impossibile portare avanti il mandato – L’annuncio del veterano delle missioni internazionali il quale ha poi rimandato ad altri comunicati nuovi dettagli. Osservare sul campo, verificare le informazioni e prestare assistenza al dialogo a livello locale e alla stabilità appare dunque, a causa delle inarrestabili violenze, per gli osservatori troppo difficile. Intanto, in seguito alla decisione degli osservatori Onu, l’ex presidente del Consiglio Nazionale siriano, Burhan Ghalioun, ha dichiarato in una conferenza stampa che è ora necessario che l’Onu invii in Siria i Caschi Blu: “Oggi è chiaro – ha detto – che non è possibile contare su degli osservatori disarmati. Occorre inviare in Siria dei Caschi Blu, una missione più numerosa e capace di proteggersi dalla violenza del regime”.

La reazione degli Stati Uniti – Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il portavoce della Casa Bianca, Tommy Vietor, fa sapere che “in questo momento critico ci stiamo consultando con i nostri partner internazionali sui prossimi passi verso una transizione politica in Siria come richiesto dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Per la Casa Bianca, dunque, prima avverrà la transizione più possibilità ci saranno di evitare una lunga e sanguinosa guerra civile.

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