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Venezuela, arrestato il vice di Guaidò: Zambrano era in auto, usata una gru per portarlo via

Arrestato in Venezuela Edgar Zambrano, braccio destro di Juan Guaidò, il leader oppositore autoproclamatosi presidente ad interim del Paese. Ad annunciarlo è stato lo stesso Guaidò. Il vicepresidente dell’Assemblea nazionale era a bordo della sua auto quando è stato circondato dagli uomini del Sebin, il servizio segreto venezuelano.
A cura di Susanna Picone
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Resta alta la tensione in Venezuela. Juan Guaidó, il leader oppositore autoproclamatosi presidente ad interim del Paese, ha denunciato che il Servizio bolivariano di intelligence (Sebin) ha “sequestrato” il vicepresidente dell'Assemblea nazionale (An) Edgar Zambrano. “Allertiamo il popolo del Venezuela e la comunità internazionale: il regime ha arrestato il vicepresidente dell'Assemblea nazionale. Stanno cercando di abbattere il potere che rappresenta tutti i venezuelani, ma non ci riusciranno”, ha scritto Guaidò sul suo profilo Twitter. La denuncia dell'operazione di polizia è stata formulata dal deputato Oscar Rondero, dirigente del partito Acción Democrática, secondo cui all'arrivo della polizia Zambrano si sarebbe rifiutato di scendere dalla sua auto e a quel punto gli agenti del Sebin non si sono dati per vinti e avrebbero utilizzato un autogru per portalo via con l’auto verso il carcere di El Helicoide. Il blitz è avvenuto davanti alla sede di Azione Democratica, il partito che si oppone al regime di Nicolas Maduro.

Via l'immunità a sette parlamentari tra cui Zambrano – Due giorni fa l'Assemblea nazionale costituente (Anc) ha approvato la revoca dell'immunità di sette deputati dell'Assemblea nazionale con l'accusa di aver partecipato al fallito colpo di Stato del 30 aprile scorso. Tra questi ci sono, oltre a Edgar Zambrano, Henry Ramos Allup, Luis Germán Florido, Marianela Magallanes López, José Simón Calzadilla Peraza, Amerigo De Grazia e Richard José Blanco Delgado. Uno dei parlamentari "ribelli", Marianela Magallanes, si è rifugiata nell'ambasciata italiana. All'inizio di aprile la Anc aveva revocato anche l'immunità parlamentare di Guaidó, autoproclamatosi presidente ad interim il 23 gennaio, per aver realizzato viaggi all'estero violando le restrizioni impostagli dalla giustizia.

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