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Usa, per vendicarsi della moglie uccise le figlie mentre lei era al telefono: giustiziato

Nel 2001 il brutale delitto che sconvolse l’opinione pubblica americana: John David Battaglia ammazzò le figlie di 9 e 11 anni mentre la madre delle bambine era in vivavoce. Prima di morire ha sorriso alla ex moglie.
A cura di S. P.
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Per la terza volta in un mese in Texas è stata applicata la pena di morte. L'ultimo a essere giustiziato è stato John David Battaglia, ex contabile di Dallas di sessantadue anni. Nel 2001 Battaglia fu il responsabile di un brutale delitto che sconvolse l’opinione pubblica americana: l’uomo uccise barbaramente le sue bambine di sei e nove anni per vendicarsi della sua ex moglie che fu costretta ad assistere impotente a quel massacro. Il padre delle piccole Faith e Liberty approfittò di una visita delle figlie per mettere in atto il suo folle ma lucido piano. Dopo che la mamma andò via, lui prese in mano il telefono da una parte e una pistola dall’altra. Chiamò la moglie e le fece sentire in diretta le urla di disperazione delle loro bambine mentre lui apriva il fuoco su di loro. Voleva vendicarsi perché la ex moglie lo aveva denunciato per violenza. “Non farlo papà”, gridò una delle bambine, mentre dall’altra parte del telefono la mamma chiedeva alle figlie di scappare via. Ma lui sparò ugualmente: la piccola fu uccisa da cinque colpi, per la figlia maggiore ne bastarono tre.

L'uomo ha sorriso alla ex moglie e l'ha salutata prima di morire – Dopo il massacro Battaglia andò in un negozio di tatuaggi per farsi disegnare due rose rosse sul braccio sinistro in ricordo delle due bambine. Qui fu individuato e arrestato dalla polizia, che nella sua auto trovò una pistola carica e nel suo appartamento di Dallas decine di armi da fuoco. Questa notte per l’uomo, condannato per gli omicidi alla pena di morte, è arrivata la fine. Prima di morire, Battaglia ha salutato con un sorriso la sua ex moglie: “Bene, ciao Mary Jean”, le ha detto, e ancora “ciao, ci vediamo dopo”. Poi ha chiesto al boia di procedere. È stato dichiarato morto 22 minuti dopo l’iniezione letale. Due anni fa la sua esecuzione era stata rinviata perché il suo avvocato aveva chiesto di verificare la capacità di intendere e di volere del suo assistito.

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