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Uomo precipita in un burrone: il suo cane gli salva la vita chiamando i soccorsi

L’uomo stava effettuando un’escursione quando è caduto in un crepaccio: è grazie al suo Husky che si è salvato: “E’ stata Juneau che mi ha dato la forza. Quando l’ho vista che scavava via la neve, ho pensato che era Dio che stava intervenendo attraverso di lei. Si è sdraiata sulle mie gambe, e sulla mia pancia, mi ha tenuto caldo”.
A cura di D. F.
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Lui si chiama Leonard Somers ed è il protagonista di questa storia, insieme al suo cane. L'uomo si trovava in gita in Colorado quando, durante un'escursione sulla neve, cade in un burrone. Batte la testa su un masso e rimane paralizzato dalla vita in giù: di fatto è impossibilitato a muoversi e – lontano da tutto e tutti – destinato a morire lentamente. Ma nella vicenda subentra Juneau, una femmina di Husky di 5 anni, che riesce a liberare le gambe dell'uomo dalla neve, dove sarebbero congelate, per poi andare ripetutamente alla ricerca di altri escursionisti e sciatori. Quando torna, inoltre, si distende sul corpo del suo padrone per tenerlo caldo ed evitare che morisse assiderato. Juneau – dunque – capisce sia che deve attirare l'attenzione di altri uomini, sia che non può abbandonare il suo padrone. Infatti ad accorgersi dell'abbaiare continuo del cane è una sciatrice, Jenny Beltman, che racconta: "L’ho visto in basso, lontano, che saltava e abbaiava e correva verso l’orlo del burrone. Ho capito che c’era qualcosa che non andava. Quel cane è stato un eroe, ha dimostrato una devozione incredibile"

Quando la donna ha visto il corpo di Somers ha chiamato i soccorsi, che sono riusciti a trasportarlo all’ospedale Saint Anthony di Denver, una delle strutture che ammettono nella camera dei pazienti le visite dei cani, se sono considerate utili alla guarigione della persona. Inutile dire che medici e amministratori sono stati d’accordo che la presenza di Juneau sarebbe stata positiva. Somers ha raccontato: "Mentre ero steso immobile ho pensato che la fine di questa avventura sarebbe stata diversa. Non mi aspettavo di vivere. E’ stata Juneau che mi ha dato la forza. Quando l’ho vista che scavava via la neve, ho pensato che era Dio che stava intervenendo attraverso di lei. Si è sdraiata sulle mie gambe, e sulla mia pancia, mi ha tenuto caldo. Scappava solo per qualche minuto, la sentivo abbaiare, ma poi tornava. Le devo la vita".

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