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“Una medaglia per il patriota”, “Ammazziamoli”, i commenti su Facebook degli ammiratori di Traini

Dopo l’attentato compiuto da Luca Traini a Macerata, la galassia fascista sui social si è scatenata: ovazioni, incitamenti a prendere meglio la mira e tanto odio verso i migranti. Migliaia di persone che, dietro una tastiera, danno sfogo al loro razzismo.
A cura di Mirko Bellis
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Il post di uno dei sostenitori di Traini
Il post di uno dei sostenitori di Traini

“Una medaglia per il patriota”, “Ammazziamoli”, “Un fulgido esempio da seguire: un negro sparato al giorno leva il delinquente di torno”, sono solo alcuni dei commenti apparsi su Facebook dopo l’attentato compiuto da Luca Traini sabato scorso a Macerata. Gli ammiratori di Traini fanno parte di un gruppo segreto: “Avanguardia italiana nera. A NOI!”, una delle migliaia di pagine che formano la galassia nera sul popolare social network. Gruppi virtuali dove l’odio e il razzismo verso i migranti sono il denominatore comune. E’ qui, dietro lo schermo di un computer che in molti danno sfogo al loro risentimento: “Occhio per occhio dente per dente…Bravo un uomo con le palle. E’ l’unica maniera per mettere tranquilli le risorse: fargli capire che è finito il tempo delle tolleranze”, scrive Giuseppe. E appena sotto: “Grande…dovevano fargli finire il lavoro…”.

Una serie di commenti apparsi nel gruppo segreto Avanguardia italiana nera. A NOI!
Una serie di commenti apparsi nel gruppo segreto Avanguardia italiana nera. A NOI!

“Si merita una medaglia”. Tra i nostalgici del duce e i sostenitori della pena di morte è tutto un fiorire di apprezzamenti verso il neofascista ventottenne che sabato scorso ha ferito sei persone nella cittadina marchigiana. Nessuna voce fuori dal coro, tutti ad osannare quello che viene definito come un “patriota”.

Il gruppo "Siamo con il patriota Luca Traini"
Il gruppo "Siamo con il patriota Luca Traini"

Ma c’è anche chi non si nasconde dietro la segretezza di un gruppo Facebook. Le pagine apertamente inneggianti al fascismo sul social network sono migliaia. E così basta poco per ritrovarsi su "Fascisti uniti per l’Italia", una community con quasi 70mila sostenitori. Lo stesso giorno dell'attentato di Macerata è stato condiviso un post di Simone Di Stefano, il capo politico di Casapound. Il candidato premier della formazione di estrema destra, dopo aver scritto che “chi si fa giustizia da solo sbaglia”, chiosa: “Chi corre al capezzale degli stranieri e se ne frega degli italiani ammazzati non solo sbaglia, è un ignobile traditore”.

Anche i "Fascisti uniti per l’Italia" dimostrano tutta la loro ammirazione per il gesto compiuto da Traini: “Unico rimpianto: la prossima volta, prima di sparare, vai ad un poligono di tiro ad aggiustare la mira!”, scrive Carlo. “Sedia elettrica a tutti questi bastardi compreso chi li difende”, gli fa eco un altro. Di fronte a queste manifestazioni di appoggio per un attentato di matrice xenofoba e fascista, non sorprende che Forza Nuova stia raccogliendo fondi per sostenere le spese legali di Traini e che, all'indomani della sparatoria abbia affermato: “Sarà politicamente scorretto, sarà sconveniente, in campagna elettorale nessuno farà un passo avanti, ma oggi noi ci schieriamo con Luca Traini. Il ragazzo marchigiano arrestato poche ore fa con l’accusa di aver ferito degli immigrati”.

I commenti sulla pagina "Fascisti uniti per l'Italia"
I commenti sulla pagina "Fascisti uniti per l'Italia"

Patriottismo e nazionalismo: vecchi capisaldi fascisti ormai completamente sdoganati sui social network. Su Facebook sono migliaia le pagine che inneggiano alla dittatura di Mussolini: squadristi del terzo millennio censiti per la prima volta proprio dai partigiani. Nel 2016, Patria Indipendente, la rivista dell'Anpi, ha realizzato un’inchiesta sulle pagine social dei neofascisti e ha scoperto che erano ben 3.600 e in 500 si inneggiava apertamente al regime delle camice nere. Pagine e community, più o meno chiuse, dove fin dal nome c’è poco spazio agli equivoci. Si va da “Benito Mussolini”, con oltre 150mila fan o “Essere Fascista NON è un reato”, che supera i 60mila like. Su quest’ultima pagina, tra un discorso del duce e una foto commemorativa del ventennio, appaiono anche i gadget del perfetto fascista contemporaneo: tra una maglietta aderente con la scritta “Italia agli italiani”, il cuscino con Benito, non poteva mancare un manganello con il classico “Me ne frego”.

Il gadget del fascista del terzo millennio
Il gadget del fascista del terzo millennio

Ecco, di fronte a tanta apologia del fascismo e sostegno a Luca Traini, è legittimo chiedersi come fa un utente su Facebook: “Adesso immaginate se ognuno di essi, oltre a una tastiera, avesse anche una pistola…”

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