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Tutti i “regali” di Daccò a Formigoni: 9 milioni tra vacanze, cene, villa e campagne elettorali

Un articolo del Fatto Quotidiano svela una “informativa segreta” nella quale si legge l’elenco dei trasferimenti di denaro dal faccendiere, ora in galera, al governatore della Lombardia. La replica di Formigoni: “Li querelo”.
A cura di Biagio Chiariello
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La villa in Sardegna, le vacanze di lusso e le cene al ristorante, ma anche i soldi per le campagne elettorali. Questo e altro, tra i "regali" del faccendiere ora in galera Pierangelo Daccò al governatore della Lombardia Roberto Formigoni. E' tutto scritto sull'informativa segreta della polizia giudiziaria di Milano resa nota dal Fatto Quotidiano. L'articolo parla di 20 milioni movimentati da Daccò e da Antonio Simone, anche lui in arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità che lunedì ha portato al sequestro di beni immobili e quote di società per un valore di 53 milioni di euro. Nello specifico, il Fatto suddivide così i «regali del faccendiere al governatore: «circa la metà sono sicuramente finiti, secondo gli investigatori, a Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Gli altri 11 milioni sono stati manovrati da Daccò in contanti».

La lista dei "doni" è lunga, come si legge nell'articolo:

“Una parte di questi fondi”, scrivono gli investigatori, “è stata utilizzata per l’acquisto, il mantenimento e il trasferimento di beni di lusso e per alimentare il vasto ‘portafoglio di benefit ’ di cui, negli anni, hanno beneficiato Roberto Formigoni e il suo entourage”. Almeno 4 milioni sono lo “sconto” di cui hanno goduto Formigoni e Perego a cui Daccò ha venduto una villa in Sardegna, “ceduta a un prezzo di 3 milioni”, a fronte di un mandato a vendere di 7 milioni. Ben 3,7 milioni li hanno ricevuti in spese sostenute per “acquisto e mantenimento di imbarcazioni di lusso, dal 2007 al 2011”. Oltre 800 mila euro in “vacanze in diverse località caraibiche (dal 2006 al 2011) e biglietti aerei”.
Altri 70 mila euro sono “spese sostenute da Daccò nell’interesse ‘politico’ di Roberto Formigoni in correlazione al Meeting di Rimini di Comunione e liberazione”. Un tesoretto di 500mila costituisce “le spese sostenute da Daccò presso rinomati ristoranti, nell’organizzazione di eventi e incontri con Roberto Formigoni e altri uomini politici, dirigenti e funzionari della sanità lombarda, dirigenti di strutture sanitarie pubbliche e private”.

Ma non è finita, perché una parte dei fondi del San Raffaele e della Fondazione Maugeri trasferiti illecitamente a Daccò e a Simone sarebbero stati ricevuti per la campagna elettorale del Pdl per le regionali del 2010 ma che il faccendiere smentisce categoricamente: «Mera dichiarazione di circostanza – scrivono gli investigatori citati Fatto – per non coinvolgere l'amico politico». In tal senso, c'è da dire che Formigoni ha inviato addirittura un bigliettino di ringraziamento per il "sostegno" ricevuto al presidente della Fondazione, Umberto Maugeri.

La replica di Formigoni non si è fatta attendere: «Quanto annunciato da Il Fatto Quotidiano e da La Repubblica oggi è completamente falso e destituito da ogni fondamento», ha detto l' iracondo titolare del Pirellone. Le accuse non stanno in piedi, secondo Formigoni che annuncia: «i miei legali presenteranno querela e richiesta danni a carico dei due quotidiani». Per le 14.30 è in programma una conferenza stampa con diretta streaming su Formigoni.it, nella quale il Presidente della Regione Lombardia denuncerà «tutte le falsificazioni dei giornali di sinistra».

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