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Trattamenti con sangue senza autorizzazione e farmaci scaduti, 52 centri medici chiusi dai Nas

Ben 172 strutture sanzionate, tra centri estetici e studi medici, e 222 medici e professionisti nel settore sanitario denunciati. Sono i risultati di una vasta campagna di controlli portata a termine dai carabinieri dei Nas e che ha interessato centri estetici, studi medici e cliniche sanitarie private in tutta Italia.
A cura di Antonio Palma
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C'era chi si cimentava senza alcuna autorizzazione nei trattamenti con sangue PRP (plasma ricco di piastrine) e chi esercitava la professione in completa mancanza di titoli professionali e chi ancora usava addirittura farmaci scaduti, il tutto all'insaputa dei clienti che si sottoponevano ai trattamenti. È quanto hanno scoperto i carabinieri dei vari comandi per la Tutela della Salute nell'ambito di una vasta campagna di controlli che ha interessato centri estetici, studi medici e cliniche sanitarie private in tutta Italia. I controlli dei Nas, avviati ed effettuati d'intesa con il Ministro della Salute, hanno riguardato in tutto 607 centri e hanno accertato centinaia di irregolarità tra penali ed amministrative, da quelle riguardanti farmaci e strumentazione a quelle relative a personale e titoli professionali.

Alla fine dei controlli sono stati  posti i sigilli a 52 centri, sanzionate ben 172 strutture, che rappresentano circa il 28 per cento  del campione controllato, e sono state contestate 341 violazioni. Deferiti all'Autorità Giudiziaria invece bene 222 medici e professionisti nel settore sanitario, mentre ulteriori 77 sono stati sanzionati per infrazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 193 mila euro.

Nel dettaglio, a Milano, Bologna e Firenze i Nas hanno individuato e sanzionato sei strutture sanitarie private per indebita erogazione di prestazioni di medicina estetica PRP e proceduto al relativo sequestro della strumentazione usata come centrifughe del sangue, kit di provette ed aghi. Per lo stesso motivo denunciati anche 10 medici. Nella Capitale invece deferiti alla Procura della Repubblica altri undici medici, chirurghi ortopedici, che effettuavano privatamente e in maniera illecita interventi chirurgici di "lipofilling articolare", un innesto di tessuto. In alcune città come Salerno e Palermo si è provveduto a chiudere direttamente  le strutture per carenza dei minimi requisiti sanitari necessari per il funzionamento. Decine invece gli studi di medicina sanzionati perché praticavano anche interventi di chirurgia estetica senza alcuna autorizzazione.

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