Terra dei Fuochi. Caldoro contestato, Don Patricello lo difende

UPDATE: Il Comitato #Fiume in Piena ha affidato a un comunicato stampa una replica rispetto alla contestazione di stamattina:
Più di una volta, nel corso delle nostre iniziative, noi, i ragazzi e le ragazze del #fiumeinpiena, ci siamo appellati ai fatti. A quelli concreti, effettivi, impossibili da mettere in discussione e da negare. E lo facciamo anche oggi, convinti di dover raccontare come siano realmente andate le cose stamattina, a Caivano, dove siamo stati protagonisti della contestazione – perché è nostra e di nessun altro – al Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro.
Se siamo andati alla chiesa di Don Maurizio Patriciello, organizzatore dell'incontro/dialogo, è stato unicamente per consegnare la piattaforma che la piazza del 16 Novembre si è data: quella stessa piattaforma che le Istituzioni hanno ignorato e minimamente considerato (da ultimo, basta citare il caso del decreto legge di martedì scorso, insufficiente e privo di contenuti). Se siamo andati lì, è stato per dare attuazioni alle decisioni dell'assemblea del 30 Novembre, che unanime ha deciso di aspettare prima di sedersi al tavolo delle Istituzioni. Aspettare, però, nel senso di ottenere prima un atto di buona fede da parte di quella stessa politica che è stata assente dalla Campania per oltre venti anni. Il ritiro del bando dell'Inceneritore di Giugliano e dei due DDL presentati in Consiglio Regionale, non sono un punto fermo solo per noi, ma per tutti i comitati che hanno preso parte al #fiumeinpiena. Eppure di questo, stamattina, non si è tenuto conto.
Contro ogni logica, il Presidente Caldoro ha evitato di rispondere alle domande – “per questione di serietà” ha detto “vi risponderò per iscritto” – e non ha fatto altro che promettere e ripromettere cose già sentite non oggi, ma negli anni passati. Ha evitato le domande, i dubbi, le perplessità delle persone. Ha evitato di andare al nocciolo della questione. E di questo noi abbiamo preso atto. E per questo, alla fine, pur nel rispetto delle forme che don Patriciello aveva deciso di dare a questo suo incontro, abbiamo contestato il Presidente Caldoro. Non – come scrive qualche giornale – “un gruppo ristretto di manifestanti”. Ma noi, sotto le parole chiave del 16 Novembre: #fiumeinpiena e #stopbiocidio.
Non si è trattato di Don Patriciello e dei comitati contro un gruppo di “sovversivi”; ma sono stati quegli stessi comitati, stanchi del gioco politico del Presidente della Giunta, a urlare il loro dissenso. Un incontro senza risposte è un incontro inutile – una passerella mediatica di cui, ad oggi, la Campania e i campani non hanno assolutamente bisogno. Ancora una volta, come nel decreto, è stata evidenziata la mancanza di comunicazione e di contenuti. Ancora una volta, le Istituzioni non hanno dimostrato di essere pronte ad aprirsi alla cittadinanza attiva. Stamattina, a Caivano, eravamo i ragazzi e le ragazze di #fiumeinpiena. I comitati, le persone, i protagonisti di quella piazza del 16 Novembre. Che pure, nonostante i modi eccessivi don Maurizio, hanno deciso di non rispondere e di non reagire: allontanati ma comunque rispettosi di chi credevamo e crediamo ancora essere nostri alleati nella lotta contro il biocidio; rispettosi delle diversità e delle storie di ognuno.
Non si è trattato, come ha scritto qualche altro cronista, di un gruppo ideologizzato. Gli ideologizzati non eravamo noi. Non lo saremo mai. Tutto quello che chiediamo, noi cittadini e comitati, è di sapere – sapere chi erano e chi sono i responsabili; cosa si è deciso di fare, come si farà, se si farà, quando si farà. E di partecipare – attivamente, non sulla parola, non promesse vane e vuote. Il #fiumeinpiena è la cittadinanza che si riconosce nei punti, fondanti e fondamentali, della piattaforma del 16 Novembre. Che si incontra in assemblea e che discute. Noi siamo per la condivisione; e la condivisione, fino ad oggi, non cercava l'incontro con le Istituzioni. Di nessuna forma. #fiumeinpiena non ha un portavoce – uno solo, deciso e definito. Sono le persone i protagonisti, solo loro. Le persone che, come più volte abbiamo detto, non si distinguono in buoni e cattivi. Che non sono divise come qualcun altro vorrebbe far passare. Persone che sono per il rispetto del confronto e della condivisione, unico mezzo tramite cui, in futuro, si potrà decidere di incontrare e di dialogare con le Istituzioni. Alle condizioni che i territori e le comunità che in essi vivono porranno – condizioni che pure sono contenute nella piattaforma del 16 Novembre: diritto alla salute, alla vita; diritto alla propria terra. Insieme e non da soli.
Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, stamattina ha incontrato a Caivano – nella chiesa del Parco Verde – i rappresentanti dei comuni della Terra dei Fuochi. L'appuntamento – organizzato da Don Maurizio Patricello – è stato un'occasione per analizzare un po' più a fondo il decreto varato dal governo. L'incontro, iniziato di buon'ora, ha visto una massiccia partecipazione anche di agricoltori che hanno cercato di difendere la bontà e la salubrità di molti prodotti coltivati nella Terra dei Fuochi, sollecitando un'accelerazione dei tempi dei controlli che – ha sottolineato Caldoro – sono più rigorosi e numerosi rispetto ad altrove proprio per garantire certezze ai consumatori. Nell'appuntamento si è discusso anche di possibili strategie per interrompere la combustione dei rifiuti, attuata in special modo da imprenditori disonesti che preferiscono bruciare gli scarti piuttosto che rispettare le leggi e conferirli nei luoghi appositi.
Al termine dell'incontro ha avuto luogo anche una contestazione da parte di un gruppo di persone, che ha sollevato il problema delle collusioni istituzionali con i roghi ed il biocidio, puntando il dito in particolare contro Stefano Caldoro. La contestazione è stata tuttavia interrotta da Don Patricello: "Non serve urlare, noi continueremo a dialogare con le istituzioni. È la stagione del dialogo – ha chiosato il sacerdote – a gennaio promuoveremo un nuovo incontro con Caldoro per mantenere vivo il dialogo diretto con il territorio e i cittadini".