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La transizione digitale è pronta per rivoluzionare le PMI

La digitalizzazione è un imperativo per tutti, dalla PA ai privati fino alle piccole e medie imprese, il vero motore dell’economia italiana. Ma come fare a prepararsi per il grande salto?
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A cura di Ciaopeople Studios
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La pandemia, nonostante la sua portata negativa, ha innegabilmente contribuito a spingere il piede sull’acceleratore digitale del Paese. Un cambiamento avvenuto e che, da allora, continua a realizzarsi su più livelli, dall’educazione, con ricadute positive sull’alfabetizzazione informatica di alunni e di intere famiglie, ad alcuni settori della Pubblica Amministrazione, come quello sanitario.

Imprese digitali: boom nel biennio 2020-2022 

Sono state, tuttavia, le imprese quelle che hanno dovuto più di altre realtà accelerare e “armarsi di tecnologia” per non chiudere i battenti: pensiamo all’ecommerce, che ci ha permesso di ricevere tutti (o quasi) i servizi di cui avevamo bisogno e che oggi continua a crescere nonostante l’emergenza si sia conclusa. Secondo il Report “2012-2021: dieci anni di imprese digitali in Italia” presentato durante la 10ma edizione di DigitalMeet tenutasi a ottobre e redatto da Università di Padova e InfoCamere, le imprese digitali in Italia (ossia quelle che si occupano di ecommerce, software e elaborazione dati) in un decennio (2012-2022) sono cresciute esponenzialmente del 40,2%. La cosa interessante è che la crescita si è incrementata proprio nel biennio 2020-22 con 7500 imprese in più all’anno.

SIMEST e i finanziamenti agevolati per le PMI

SIMEST, la società del Gruppo CDP che da 30 anni si occupa di supportare le imprese italiane all’estero, ha infatti indirizzato 1,2 miliardi di euro affidati dal PNRR alle PMI che vogliono investire in transizione digitale ed ecologica, e-commerce e partecipazione a fiere ed eventi promozionali di carattere internazionale. Finanziamenti a tasso agevolato e con una quota a fondo perduto che hanno aiutato le imprese italiane a vocazione internazionale a colmare, almeno in parte, il gap di sviluppo con gli altri Paesi europei, sostenendone la competitività e aiutandole ad emergere nel contesto globale.

A conferma di quanto queste misure siano state di supporto per le imprese italiane, in poco più di 6 mesi di operatività, sono state ricevute quasi 12 mila domande di finanziamento, una domanda superiore alle risorse disponibili che sarà a breve completamente soddisfatta grazie alle nuove risorse –ulteriori 880 milioni di euro a favore di 1.360 imprese – liberate dalla misura contenuta nell’emendamento del governo al Decreto Aiuti Ter.

Per entrare nel futuro serve un’impresa 4.0

Oggi per le imprese italiane diventa fondamentale investire in innovazione, dedicando risorse alle opportunità che la transizione digitale ed ecologica apre. E' quello che ha fatto Ceramica Mediterranea, azienda sarda nata con la legge sulle riconversioni minerarie nel 1993 a Guspini e oggi unico produttore di grès porcellanato realizzato esclusivamente con materie prime estratte e lavorate da manodopera locale. Una storia che parla di un territorio valorizzato grazie al sapiente utilizzo delle risorse naturali del luogo, che parla di sostenibilità ambientale – produzione a km 0 – e sociale – più di 100 addetti, tutti della zona. Ma Ceramica Mediterranea non è solo tradizione, è una realtà dinamica che ha saputo cogliere le sfide dell'internazionalizzazione (esporta circa il 50% della produzione), della digitalizzazione e del green. Per crescere lungo queste tre direttive, si è affidata a SIMEST, ottenendo un finanziamento di 1.000.000 di euro che la aiuterà a far conoscere il proprio brand in tutto il mondo, tramite la creazione di una piattaforma e-commerce.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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